"Gentile redazione,

ormai io e gli operatori dell''Ufficio Reclami' sulla raccolta porta a porta di Cagliari stiamo diventando 'intimi'.

Almeno una volta alla settimana, infatti, li contatto via whatsapp o al call center per segnalare qualche problema nella raccolta dei miei rifiuti: un giorno è il mastello del biologico rimasto pieno, un altro è il coperchio della carta rotto, l'altro ancora è l'indifferenziato svuotato a metà o, ancora, il vetro non ritirato…

Tanto spesso accade che mi sono chiesta se non sia io un po' sfiortunata, ma la frequenza degli episodi è così alta che temo proprio si tratti di disservizio.

All'inizio, come la maggior parte dei miei vicini, riportavo silenziosamente il mastello in casa sperando nel sarai più fortunata la volta prossima. Però poi mi sono stufata e ho deciso di segnalare ogni volta all'ufficio reclami. Prima di tutto via whatsapp dove resta traccia documentale e, quando le attese non sono troppo lunghe, al call center.

Le prime volte le segnalazioni hanno sortito l'effetto dovuto; successivamente ci sono state delle limitazioni circa gli orari e i canali per effettuarle; ultimamente, si è avuta la garanzia di ritiri certi che invece non sono avvenuti.

Il 20 novembre, nella mia via il camion del vetro non è passato, e non è la prima volta. Con i vicini abbiamo lasciato i mastelli fuori dal portone dopo aver avuto l'assicurazione da chi di dovere che sarebbero stati svuotati oggi. La qual cosa non è avvenuta.

Lasciando da parte il discorso sui disagi e sul tempo che ogni volta si perde, quasi quasi si sta creando la situazione paradossale del capovolgimento delle parti in cui il cittadino che chiama - subito identificato dall'operatore in tutti i suoi dati sensibili - diventa colui che arreca disturbo, tanto da dirgli di sì anche se l'intenzione è no.

Vorrei fare notare solo che l'insistenza nel reclamare è direttamente proporzionale al DISservizio, e che spero quel DIS sparisca presto col contributo di tutti.

Grazie per l'attenzione".

Laura Puddu - Cagliari

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