"Gentile redazione

scrivo prendendo spunto da un articolo uscito il 7 novembre scorso su L'Unione Sarda dal titolo 'Fiumi e monti maltrattati'.

In particolare a proposito dei 'boschi distrutti in Veneto' si spiegava che trattasi di 'rimboschimento, cioè di alberi coevi, piantati tutti insieme' quasi ad accettare, forse prima di attendere gli esiti completi di verifiche e report sulla tipologia dei boschi effettivamente colpiti, che la loro fine sia stata causata dal fatto stesso di avere avuto la 'sfortuna' di essere stati piantati (rimboschimento). Non penso stia tutta qua la questione, anche perché se tali considerazioni passassero integralmente tanti vastissimi e oggi splendidi boschi in tutta Italia, Isole comprese, frutto di anni e anni di duro lavoro di migliaia di uomini che ha consentito di rimboschire e regimare interi versanti montani altrimenti esposti a ogni genere di erosione e frane, si scoprirebbero inutili e 'pericolosi' a priori.

Occorre dire con altrettanta franchezza che tanti alberi sono caduti perché non sono state eseguite correttamente e periodicamente le cure colturali che eliminano gli alberi instabili, ad esempio malati o in fase di deperimento.

È ben noto che proprio i boschi resi dall'uomo meno 'naturali' e quindi intrinsecamente meno resistenti e resilienti alle grandi avversità, che ciclicamente si ripetono anche con tempi di ritorno non regolari, essendo distanti dai modelli naturali soffrono maggiormente gli eventi meteorologici straordinari ma non per questo possono essere abbandonati oppure si deve pensare di sostituirli 'ipso facto'.

La loro sostituzione in montagna, sia essa alpina o mediterranea come testimoniano le vicende paesaggistiche, è lunga e complessa e non sempre gli esiti sono fausti visto che intere montagne, una volta perduto il bosco (e questo vale anche per la distruzione apportata dagli incendi) perdono anche il suolo che lo sorregge risultando impedito il suo ritorno almeno in tempi relativamente brevi (in media la vita di un uomo!).

A scanso di equivoci prendiamoci cura di tutto il verde che abbiamo, priorità tra le più vere e urgenti nella gestione attenta delle risorse del pianeta.

Grazie per l'attenzione".

P.M.

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