Pubblichiamo oggi la lettera del padre di una 12enne che, al parco "San Lussorio" di Selargius, non ha potuto giocare a pallone perché considerata "ormai adulta". Il lettore si chiede se debba esserci un limite d'età alla spensieratezza, e se sia questo un esempio di quella "inclusione sociale" di cui tanto si parla.

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"Gentile redazione,

domenica pomeriggio, io e mia figlia, ci siamo recati al parco di "San Lussorio" a Selargius. All'ingresso, abbiamo trovato una sgradita sorpresa...una giovane, con indosso una pettorina gialla, vedendo che avevamo una palla da volley, ci ha informato che all'interno non era permesso giocare col pallone.

Stupito, le ho fatto presente che mia figlia era una dodicenne e che col pallone da volley non avrebbe potuto danneggiare alcunché, tanto meno disturbare le dieci persone presenti, visto che l'area non è "attrezzata" e che avevamo l'intenzione di raggiungere una zona appartata. Ma l'inflessibile "addetta al controllo" ha precisato che era consentito giocare con la palla, esclusivamente ai bambini sotto i nove anni e che le disposizioni erano quelle che ci stava esponendo...!

Non ci è restato altro da fare che raggiungere il parco di Terramaini, luogo in cui, con senso civico e rispetto di ciò che è stato creato anche con i soldi dei contribuenti, mia figlia ha potuto praticare un'oretta di sport in compagnia del papà.

Lo sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione... Recenti indagini hanno evidenziato che il 40% degli adolescenti italiani, compresi nella fascia d'età tra i 13 ed i 16 anni, non pratica alcuna attività sportiva. I dati riportano che una delle cause è da imputare alla tecnologia; i giovani in questione passano tantissime ore incollati allo schermo del cellulare, del computer o della televisione. Ed io, alla luce di quanto è successo, mi interrogo se è possibile che ci siano anche altri responsabili che non dimostrano la giusta attenzione.

Detto ciò, credo che un parco verde debba essere un'area verde inclusiva, cioè uno spazio che deve includere tutti. Includere significa accogliere, aggiungere, inserire, chiudere dentro: mettere tutte le persone all'interno dello stesso cerchio/gruppo. Perciò, credo che non sia accettabile che un adolescente debba sentirsi già adulto e privato della possibilità di vivere una domenica in assoluta spensieratezza.

I giovani vanno educati, và insegnato loro il rispetto delle persone, delle cose loro e comuni e non è certamente con i "divieti" che diamo loro la possibilità di crescere in modo responsabile. Per concludere il mio sfogo, vorrei che si facesse una riflessione davanti ad un dato oggettivo... Domenica pomeriggio, sotto un piacevole sole e all'interno dello spazioso ma desolato Parco di San Lussorio, erano presenti solo sei bambini delusi perché è stato impedito loro di "giocare" coi rispettivi genitori, "relegati in panchina".

Mentre il Parco di Terramaini era stracolmo di bambini e adolescenti che giocavano fra loro e con i loro genitori, sotto gli occhi degli addetti al servizio di controllo, pronti a redarguire eventuali eccessi. Il tutto in un clima di gioia e spensieratezza...un grande esempio di "INCLUSIONE SOCIALE" e " SENSO CIVICO".

Sono assolutamente a favore delle aree riservate ai cani, ma lo spazio per i nostri dodicenni ormai adulti...??? "

Un papà (*) - Selargius

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