Pubblichiamo oggi la dolorosa lettera di una diabetica sarda che, a causa delle mancate risposte da parte delle istituzioni preposte, rischia di rimanere senza gli strumenti per la sua sopravvivenza.

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"Gentile Redazione,

sono una paziente diabetica di tipo 1 seguita al Centro Diabetico dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari.

Dall'insorgenza del diabete (circa sei anni fa) ad oggi, c'è stata purtroppo un'evoluzione velocissima della malattia.

Per almeno quattro volte sono stata molto vicina al coma, e solo per la prontezza dei miei famigliari sono riuscita ad evitarlo, questo perché non avverto i sintomi dell'ipoglicemia.

Il diabetologo che mi segue, visto il problema, mi ha prontamente fatto impiantare un microinfusore. Ma dopo un anno, purtroppo è subentrato un altro problema.

Da circa otto mesi ho gravi problemi nell'assorbimento dell'insulina a livello cutaneo, ciò comporta che i livelli della mia glicemia vanno costantemente dai 300 ai 450 mg, con picchi di 580 e più con il doppio rischio che l'insulina che non arriva al fegato forma delle sacche che, una volta che si riempiono d'insulina, la rilasciano tutta in una volta creando ipoglicemie severe (29, 30 33,38 etc).

Il problema è risolvibile solo con la somministrazione d'insulina per via peritoneale, e a tal proposito fin dal mese di giugno 2017 sono stata indirizzata dal mio diabetologo presso il Centro di Diabetologia di Olbia dove, a fine settembre del 2017, sono stata valutata dal Responsabile della Diabetologia, il quale mi ha confermato che non vi sono alternative alla somministrazione dell'insulina per via peritoneale.

Il mio diabetologo, vista la gravità della situazione, ha prontamente fatto richiesta perché gli uffici preposti provvedessero ad avviare la pratica per l'acquisto della pompa peritoneale Diaport.

Ad ora della pompa peritoneale Diaport ancora non si sa nulla, sembra che ancora non si sappia di chi siano le competenze per provvedere all'acquisto, inoltre tra due giorni dovrà essere sostituito il sensore in quanto non sarà più in grado di rilevare i valori glicemici (durata sensore 90 giorni).

Ciò significa che potrei avere gravi problemi, in quanto non sono in grado di avvertire le ipoglicemia, con rischio di coma ed anche di morte soprattutto se ciò avvenisse durante il sonno.

In questi otto mesi ho avuto un notevolissimo aumento ponderale, in quanto il fabbisogno insulinico è passato da 24 unità giornaliere a 62, senza aver avuto alcun compenso glicemico.

Recentemente, oltre agli altri problemi, mi sono stati riscontrati problemi di retinopatia diabetica con emorragie, dispnea cardiaca, edemi declivi e parodontiti con alterazione e perdita dei tessuti che tengono ben saldi i denti nella bocca, cosa che mi costringe ad assumere solo cibi liquidi o minestrine, tutti problemi conseguenti alla instabilità glicemica.

Con il massimo rispetto che porto verso coloro che rappresentano le Istituzioni vorrei solo chiedere se tutto ciò vi pare poco?

Non vi nascondo che mai mi sarei aspettata di trovarmi in una situazione simile anche per negligenze dovute a coloro che devono garantire la nostra salute.

Inoltre, la Farmacia Territoriale di Alghero non ha accettato la richiesta per l'acquisto del sensore, in quanto non possono essere acquistati prodotti che non rientrano tra quelli messi in gara.

Ma è così che si intende salvaguardare la salute delle persone, soprattutto di coloro che hanno malattie croniche?

Una cosa è certa, che la realtà vera delle nostre vite è sconosciuta, come è sconosciuto il disagio che viviamo ogni giorno.

Mi auguro che presto venga scritta la parola FINE alla mia odissea.

Spero soltanto che coloro che devono tutelarci prendano atto della realtà in cui stiamo vivendo".

M. V. D. - Alghero

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