"Cara Unionedelcuore,

la questione sentimentale che vi sottopongo, non senza un filo di imbarazzo, riguarda mia figlia, una quindicenne senza grilli per la testa, che non ci ha mai dato problemi e che per ora non manifesta le classiche altalene dell'adolescenza.

Come da copione inizia ora a scoprire l'amore e dai piccoli filarini è passata alla fase del fidanzatino. Niente di nuovo, da genitori l'abbiamo già vissuto con il nostro figlio maggiore, solo che con lei capita una cosa a cui non eravamo preparati, perché il suo fidanzatino è di origini egiziane e di famiglia musulmana.

A rischio di essere massacrata dai lettori voglio dire che non è una questione di razzismo e nell'educare i nostri figli abbiamo sempre cercato di inculcare il contrario, il rispetto verso tutti e l'apertura, ma ora la realtà ci mette un po' alla prova. Di lui sappiamo quel poco che ci racconta nostra figlia, che è un bravo ragazzo, che è bravo a scuola, che gioca a calcio e frequenta il suo stesso gruppo di amici, e quelle rare volte che l'abbiamo visto di sfuggita ci è sembrato un tipo a posto. Poi, una frase di mia figlia ci ha spiazzati: le ha detto che è meglio che la sua famiglia non sappia che stanno insieme perché disapproverebbero e avrebbero da dire su di lei, anche solo per come è vestita o per la libertà che ha alla sua età .

Mia figlia non si rende conto che dietro questa frase c'è molto di più, e può darsi che questa sia la classica storiella che lascia il tempo che trova, ma mi resta comunque l'amaro in bocca e un po' di preoccupazione. Come dirle che non condivido senza passare per razzista? Come farle capire che nessuno deve 'vergognarsi' di lei e che non deve accettarlo nemmeno per amore?

Per ovvi motivi preferisco non indicare da dove scrivo, grazie."

I. O.

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