Per chi da tempo va tenendo d'occhio i sintomi dell'avanzata della cosiddetta cancel culture, ovvero quella tendenza a modificare, ritoccare, smussare documenti storici per non offendere sensibilità attuali, era inevitabile. Del resto, era toccato a Omero, silurato dai programmi di una scuola statunitense perché portatore di valori ritenuti discriminatori nei confronti delle donne: poteva non toccare a Dante? La notizia: in Olanda è nelle librerie una traduzione dell'Inferno dalla quale è sparito il nome di un dannato. E mica uno qualunque: niente popodimeno che Maometto, il Profeta fondatore della religione musulmana. La notizia l'ha tirata fuori il quotidiano De Standaard daily, sul quale alcuni traduttori si sono pronunciati: chi ha parlato di scelta "strana", chi ha obiettato che non è accettabile la soppressione di versi, chi ha parlato esplicitamente di censura.

IL PASSO INCRIMINATO Dante (ripassino veloce) ritrae Maometto nel canto XXVIII (o 28°, se volessimo adeguarci a quell'altra interessante iniziativa, assunta dal Museo Carnavalet di Parigi, che ha eliminato dalle didascalie i numeri romani, ormai "incomprensibili" al pubblico più giovane, secondo la direttrice Noémi Girard). Siamo nella nona bolgia dell'ottavo cerchio, zona abbastanza profonda della voragine, abbastanza vicina a Lucifero, punto più profondo dell'Inferno, suo principio e centro. In questa bolgia sono puniti i seminatori di discordie. Poiché con il loro agile hanno creato lacerazioni politiche, sociali o (è questo il caso) religiose, secondo la regola del contrappasso la loro punizione consiste nell'essere lacerati, fatti a pezzi, da un diavolo armato di spada. Maometto viene descritto come tagliato in due, dal mento all'ano. L'immagine, certo, è cruda, come del resto il paesaggio di tutta la bolgia, disseminata di arti amputati e pezzi di corpi umani. Del resto è l'Inferno, mica una passeggiata.

Nella Commedia è il dannato stesso a presentarsi al pellegrino: "Vedi come storpiato è Maometto". Nella versione che i giovani olandesi leggeranno, quel nome non c'è. Omissione rivendicata dalla traduttrice Lies Lavrijsen. Perché? Lo ha spiegato Myrthe Spiteri, amministratrice delegata della casa editrice, la Blossom Books: l'episodio, "per un pubblico di lettori che è una parte così ampia della società olandese e fiamminga", potrebbe risultare "inutilmente offensivo".

L'incunabolo della Divina Commedia conservato alla Biblioteca comunale di Sassari (foto archivio L'Unione Sarda/Gloria Calvi\r)
L'incunabolo della Divina Commedia conservato alla Biblioteca comunale di Sassari (foto archivio L'Unione Sarda/Gloria Calvi\r)
L'incunabolo della Divina Commedia conservato alla Biblioteca comunale di Sassari (foto archivio L'Unione Sarda/Gloria Calvi )

L'OMICIDIO DEL PROF La decisione, ha aggiunto la traduttrice Lavrijsen in una trasmissione radiofonica sull'emittente olandese Radio1, è stata assunta lo scorso ottobre, "nei giorni in cui" in Francia è stato decapitato l'insegnante Samuel Paty, accusato di aver mostrato in classe alcune vignette satiriche, tratte dal settimanale Charlie Hebdo, aventi come protagonista proprio Maometto. A uccidere Paty era stato un diciottenne russo di origine cecena e fede islamica, Abdullakh Anzorov.

Certo, parliamo Dante, grandissimo poeta, uno dei più grandi di sempre, ma nonostante i settecento anni trascorsi dalla sua morte a quanto pare quelle sue terzine potrebbero offendere chi crede nella santità di Maometto e nella tradizione che vieta di raffigurarlo e, chissà, indurre qualche integralista a compiere gesti violenti. Insomma, si sarebbe scelto di annacquare i potenti versi del Fiorentino nel politically correct per paura?

IL CORPO E LO SCISMA Quali gli elementi potenzialmente offensivi nella scena dantesca? Certo la ferita (dal mento infin dove si trulla), il riferimento al corpo del Profeta e agli organi interni che, dice il poeta, ne fuoriescono come il vino farebbe dalle doghe mal connesse di una botte sfondata. Abbastanza oltraggioso. Ma a creare problemi potrebbe anche essere, e qua il discorso è più sottile, la collocazione del personaggio in quella particolare bolgia: per Dante, che dal mondo islamico attinse alcune delle fonti per il suo poema ma che della religione musulmana non poteva avere una conoscenza approfondita, il peccato di Maometto è di essere uno scismatico. Ovvero di aver fondato una religione che, nella visione del poeta, è una setta arbitrariamente staccatasi dal vera, autentica fede in un solo Dio.

In Olanda i cittadini di fede musulmana rappresentano il 5 per cento della popolazione.
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