La casa dello studente di via Trentino si allarga. Gli accordi tra l'Ersu e i proprietari dei terreni adiacenti alla mensa sono a buon punto e se tutto fila liscio entro pochi anni gli studenti fuori sede iscritti all'Università cagliaritana potranno avere a disposizione nuovi spazi per dormire, studiare e mangiare. Il nuovo edificio dovrebbe sorgere nei circa 3.300 metri quadri attualmente utilizzati come parcheggio. La struttura si svilupperà in un'area di 16.500 metri cubi con la realizzazione di due piastre da destinare a usi commerciali e di servizi e tre piani residenziali destinati agli studenti. Per ognuno di questi piani si prevede la costruzione di 20 stanze e 2 mini appartamenti. Nei tre livelli interrati saranno ricavati 261 posti auto. "L'obiettivo è realizzare ulteriori 150 posti letto per gli studenti e aumentare l'offerta della mensa di altri 200 posti", afferma Gian Michele Camoglio, commissario dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario. "Le linee d'azione comprendono anche la riqualificazione delle aree verdi di ricongiunzione con l'area sportiva universitaria".

Il rendering della nuova Casa dello studente di via Trentino
Il rendering della nuova Casa dello studente di via Trentino
Il rendering della nuova Casa dello studente di via Trentino

La procedura per l'ampliamento della casa dello studente di via Trentino era a buon punto. Era stato anche individuato il finanziamento da circa 20 milioni di euro necessario per l'attuazione dell'iniziativa. "All'ultimo momento quei fondi richiesti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) sono stati destinati per l'alluvione che ha colpito Bitti a novembre dell'anno scorso", afferma Camoglio. Dirigenti e tecnici dell'Ersu hanno trovato una soluzione. "L'area è di proprietà di una società che vorrebbe anche costruire la struttura", spiega il commissario. "Le soluzioni a questo punto sono due: fare affidamento su fondi che potrebbero arrivare dalla Regione attraverso il Recovery fund o pensare a un project financing, in pratica lo stesso sistema utilizzato per la realizzazione del campus universitario di viale La Plaia". Chi edificherà l'opera recupererà quanto investito con il flusso di denaro generato dall'infrastruttura stessa, una volta che questa sia entrata in funzione. "Parcheggi, mensa, vigilanza, manutenzione dello stabile: l'ente pagherebbe questi servizi a chi ha costruito e gestisce la nuova casa dello studente, spese che in ogni caso avremmo dovuto affrontare".

La pandemia ha peggiorato una situazione già precaria. "Ora le stanze sono tutte singole e i posti letto dimezzati per rispettare le norme contro il virus", precisa Camoglio.

In attesa del campus universitario e dell'ampliamento di Sa Duchessa, le case di via Biasi, via Businco e via Trentino offrono ospitalità a poco più di 300 ragazzi (via Roma e via Monte Santo sono chiuse).

Poi c'è l'altro tasto dolente delle borse di studio. Sono state presentate 8.924 domande, delle quali 7.369 idonee, ma suddivise in linea A per 7.050 ed in linea B per 319. La linea A rappresenta gli studenti che hanno i requisiti di reddito e di crediti formativi standard per le borse di studio, mentre quelli della linea B rappresentano quelli che fanno parte del sistema delle agevolazioni stabilito dallo Stato per contribuire alle diseconomie delle famiglie nel periodo di emergenza Covid19. Le domande della linea A sono state interamente accolte con un finanziamento di € 24.488.016 e, con l'apposito finanziamento dal Fondo Integrato Statale (FIS) di € 859.362, sono state accolte anche tutte le domande della linea B. Tutti gli studenti idonei sono pertanto risultati beneficiari di borse di studio.

La fame di letti è uno dei problemi principali degli studenti fuori sede. L'Ersu ha dovuto dimezzare i posti letto per via dei protocolli Covid 19. Da un'organizzazione che permetteva la concessione di due posti letto per stanza, si è dovuti passare ad un posto letto per stanza. Questo ha creato la diminuzione di posti letto dai 550 dell'anno passato ai 350 di quest'anno. Gli studenti che hanno presentato domanda per occupare questi 350 posti letto sono stati 1035, dei quali 684 sono stati considerati idonei all'assegnazione del posto letto. Inizialmente sono stati assegnati 341 posti letto, riservando 9 stanze disponibili a possibili situazioni di quarantena, per cui 359 studenti sono risultati idonei non beneficiari. Successivamente si è assistito alla rinuncia o decadenza dal diritto alla stanza di 51 ragazzi. E' stata fatta un'ulteriore selezione per assegnare i posti rimasti. A questa selezione hanno partecipato 63 studenti, ma solo 40 hanno poi preso possesso della stanza, lasciando pertanto a tutt'oggi 11 posti letto liberi. Per gli studenti non aventi diritto all'assegnazione della stanza, è stato effettuato un bando per l'assegnazione di un contributo per pagare l'affitto presso strutture private. Alla selezione sono state presentate 884 domande, delle quali 716 sono state ritenute idonee, e a tutte queste è stato assegnato il contributo per un importo massimo concedibile di 1.600 euro (spesa complessiva di 1.138.176 euro).
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