Il primo luglio di quarant'anni fa fu listato a lutto in tutta la galassia sovietica. Evaporava senza rimpianti il Patto di Varsavia, cioè l'alleanza politico-militare guidata dall'Urss. Per 35 anni fu contrappeso alla Nato e spada di Damocle sulla testa degli stessi Paesi membri. Il funerale si tenne a Praga, presenti i rappresentanti delle ultime sei nazioni rimaste assieme controvoglia.

La cerimonia A presiederla fu il Capo di Stato cecoslovacco Vaclav Havel. Alla radio, disse con chiarezza che il Patto aveva (anche) il temutissimo compito di punire i Paesi alleati colpevoli di disobbedienza. Comunque, fu un passo che cambiò il corso della storia. La lunga stagione dell'impero sovietico finì di botto. L'atmosfera era quella dello smantellamento, tra le sei delegazioni - Urss, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria - l'idea era di archiviare in fretta quell'esperienza che alimentò la Guerra fredda. Il leader dell'Unione Sovietica Mikhail Gorbacëv spedì il vice, Gennadi Janaev, con il ministro degli Esteri Aleksandr Bessmertnykh: un modo per derubricare l'appuntamento da fondamentale a ordinario. La lettura politica Il Trattato di Varsavia si esaurì con la fine dell'egemonia dell'Unione Sovietica sul blocco orientale. Le avvisaglie erano state tante. Una su tutte: all'inizio degli anni Novanta, dopo la caduta del Muro di Berlino, la Germania dell'Est scomparì e i suoi territori confluirono in quelli della Repubblica federale. Un segnale fortissimo: il Novecento aveva preso un'altra direzione. D'altronde già negli anni Ottanta il Patto aveva perso smalto. Non applicò, per esempio, la "dottrina Brežnev" o "della sovranità limitata" contro Solidarnosc. Il sindacato guidato da Lech Walesa, nato nella Polonia comunista, avanzò rivendicazioni economiche e politiche senza che scattasse la prevedibile reazione militare comunista. Nel dicembre 1988 Gorbacëv illustrò la cosiddetta "dottrina Sinatra" che sostituì quella di Brežnev. In parole povere, l'Urss decise di non intervenire più negli affari interni dei Paesi del Patto lasciando a ciascuno la libertà di fare "a modo suo". La nuova teoria deve il nome alla canzone di Frank Sinatra My Way, "a modo mio".

L'invasione russa in Cecoslovacchia del 21 agosto 1968 (foto Ansa, archivio L'Unione Sarda)
L'invasione russa in Cecoslovacchia del 21 agosto 1968 (foto Ansa, archivio L'Unione Sarda)
L'invasione russa in Cecoslovacchia del 21 agosto 1968 (foto Ansa, archivio L'Unione Sarda)

Le origini Il Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza - questo il nome ufficiale - è opera di Nikita Chrušcëv, segretario del partito comunista dell'Unione Sovietica (Pcus). Era la risposta al riarmo della Repubblica federale tedesca sotto l'ala della Nato. Non solo: in questo modo l'Unione Sovietica rafforzava il controllo sui Paesi satelliti dell'Europa dell'est. Il 14 maggio del 1955 otto nazioni - Unione sovietica, Albania, Bulgaria, Ungheria, Germania est, Polonia, Romania e Cecoslovacchia - firmarono l'intesa. La costruzione del Muro di Berlino iniziò anni dopo, nel 1961, ma con il Patto scattarono l'integrazione militare, le consultazioni politiche e soprattutto l'impegno alla difesa reciproca in caso di aggressione. Iniziò la Guerra fredda. Undici articoli Fondamentale era il quarto che imponeva la difesa reciproca in caso di aggressione. Il Patto però fu usato anche come un maglio contro chi provava a uscire dall'accordo. I meccanismi democratici erano fumo negli occhi dell'Occidente, una finzione per tentare di far credere al mondo che le decisioni del blocco comunista fossero condivise. Nel 1968, per esempio, Mosca fece votare formalmente agli alleati la scelta di invadere la Cecoslovacchia per soffocare la Primavera di Praga e sciogliere il governo del socialismo dal volto umano di Alexander Dubcek.

Gli eserciti del Patto di Varsavia e della Nato si contrapposero per decenni senza affrontarsi mai in battaglia. Si sfidarono nella corsa agli armamenti, con tutti i rischi che comportò. Poi arrivò il primo luglio 1991 che cancellò definitivamente la dottrina sovietica.
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