Non è vero che i bandi De Minimis, quelli promossi da molti comuni per agevolare la creazione di piccole imprese, hanno dato vita solo a bar, ristoranti e pizzerie. La storia di Sara Frau, 36 anni, e di suo marito Roberto Pala, 38, dimostra il contrario. Non solo. Dimostra che con 18 mila euro si può creare un'azienda che oggi conta una trentina di dipendenti e presto potrebbero diventare il doppio. Ma soprattutto, grazie a un accordo stipulato a fine gennaio, Queryo, startup nata nel 2011 a Quartu con sede sul litorale quartese ("abbiamo il cancelletto del giardino sulla spiaggia e questo ce lo invidiano in molti", racconta Roberto Pala), è entrata a far parte di un colosso, il gruppo Tinexta, da 269 milioni di fatturato e 38 di utile, oltre che quotato a Piazza Affari nel segmento Star. Il 60% del capitale di Queryo è stato valutato da Co.Mark, la società di Tinexta che ne ha acquisito il controllo, 8,75 milioni di euro, come si legge nell'accordo stipulato a fine gennaio (l'operazione è stata seguita tra gli altri da Juridicum Avvocati Associati), mentre un altro milione e 200 mila euro potrà arrivare nei prossimi mesi sulla base delle performance dell'anno in corso. Complessivamente, dunque, il valore del capitale di Queryo oggi si aggira intorno ai 16 milioni di euro.

La storia Tutto è nato dunque dieci anni fa con un bando De Minimis del Comune di Quartu. Il progetto di creare un'azienda di servizi digitali di Sara Frau e Roberto Pala venne finanziato appunto con 18 mila euro. "Eravamo in due e iniziammo a gestire la nostra attività cercando commesse e clienti in Sardegna", racconta Roberto Pala, ingegnere che voleva mettere a frutto i suoi studi investendo appunto nella tecnologia e nell'utilizzo dei dati. Oggi Queryo è diventata una realtà nel settore dell'analisi dei dati, dei servizi innovativi alle imprese e del digital marketing. "Il lockdown, ad esempio, ci ha dato nuovi stimoli nell'attività perché ha decisamente cambiato le carte in tavola. Avevamo dati storici in arrivo dalla Cina che abbiamo analizzato e poi utilizzato per ritarare la nostra attività". Oggi l'azienda di Quartu è in grado di analizzare una grande mole di dati sul mondo digitale e spesso predire il comportamento dei consumatori, andando così a mirare quelli che possono essere i potenziali obiettivi di mercato. I primi clienti nazionali hanno fatto fare alla startup un salto di qualità e, dopo la trasformazione in Srl circa sei anni fa, la crescita dell'attività e dei dipendenti è stata esponenziale. "Oggi parliamo otto lingue e seguiamo diverse società importanti". I nomi sono quelli di Prenatal, Casanova, Toy Center, Folletto, solo per citarne qualcuno.

L'attività cresce Il personale da reclutare si trova facilmente in Sardegna grazie all'humus tecnologico creato negli ultimi decenni da Crs4 e Sardegna Ricerche oltre che da alcuni corsi dell'Università di Cagliari. E i programmi oggi sono espansivi, con assunzioni e l'avvio di nuove iniziative. "L'attività di Queyro si sposa bene con il supporto di consulenze aziendali che Co.Mark fornisce - osserva Marco Sanfilippo, amministratore delegato della società che ha rilevato il 60% della startup sarda - questo ci permette di fornire una visione digitale e un'offerta molto interessante inserendo nuove componenti nei servizi che forniamo". I programmi parlano di una crescita che continuerà nei prossimi anni con investimenti soprattutto in capitale umano, "fino a raddoppiare il team nel giro di qualche anno", aggiunge Sanfilippo.

Lo svantaggio diventa un vantaggio L'idea di base è quella di abbattere le barriere fisiche e utilizzare i sistemi digitali per "trasformare uno svantaggio in vantaggio", spiega Roberto Pala, soddisfatto della sua azienda con una base centrale nell'Isola e clienti sparsi in tutto il mondo, partendo dal polo digitale cagliaritano. Il messaggio di Pala è che oggi con il digitale si può fare tanto e Queryo ne è la dimostrazione. "Da tempo stavamo analizzando diverse aziende del marketing digitale, visto che Co.Mark si occupa più di attività erogate in modalità fisica - spiega l'amministratore delegato del gruppo Tinexta Pier Andrea Chevallard - ci è parso che Queryo rispondesse a quelle che sono le nostre esigenze e al profilo che cercavamo per questo tipo di attività. Hanno investito molto sul capitale umano e sulla qualificazione attiva sul mercato. In questo settore la Sardegna ha competenze notevoli e una grande capacità di formare giovani". Un retroterra culturale che i vertici di Tinexta (gruppo specializzato nella ricerca e nell'offerta di servizi digitali fortemente innovativi per le imprese e partecipato, attraverso Tecno Holding, dalle principali Camere di commercio e da Unioncamere) considerano molto importante e fertile per l'attività: "Il fatto di essere basati a Cagliari genera una fidelizzazione molto alta del personale - conclude Chevallard - si ha il vantaggio di lavorare in una terra che ha una grande capacità di attrazione soprattutto per chi opera con modalità a distanza". Un buon auspicio dunque per chi potrà entrare a far parte del team di Queryo e chi già ne fa parte. E per una volta, tirando le somme, quei 18 mila euro investiti dal Comune di Quartu con il bando De Minimis sono stati certamente spesi bene. Molte attività tradizionali con il lockdown purtroppo hanno dovuto chiudere mentre Queryo ha continuato a crescere. È la fortuna di chi innova.
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