La nuova frontiera del narcotraffico? Le droghe sintetiche. Che si vendono su internet (con mittente e destinatario di fantasia), hanno una filiera corta e permettono ai venditori di morte di farla franca molto più facilmente. Perché è difficile localizzare le centrali di produzione, di vendita e di spaccio. E stando all'Italia l'azione di contrasto al traffico sul territorio nazionale di queste particolari sostanze psicoattive risulta decisamente complessa, soprattutto in considerazione del fatto che vengono commercializzate on line. Per di più i danni che provocano le nuove sostanze immesse sul mercato clandestino sono in gran parte sconosciuti alla medicina e alla biologia. La sostanza di sintesi - definiamola così: paradigmatica - è costituita dal famigerato Fentanil, "che ha una potenza 50-100 volte superiore alla morfina e 30-50 volte all'eroina". Parola di Giuseppe Cucchiara, capo della Direzione centrale per i servizi antidroga, la realtà interforze che conduce una lotta senza quartiere ai criminali che fanno affari vendendo sostanze stupefacenti di origine sintetica. Questo l'obiettivo prioritario per la task force che sul fenomeno mantiene una soglia di attenzione massima. Alessandro Cavalli, colonnello della Guardia di Finanza, all'interno della Dcsa, dirige la divisione che si occupa più propriamente del traffico di stupefacenti di origine sintetica. E fu relatore, due anni fa, a un workshop nazionale in cui la Dcsa stessa riunì i vertici della magistratura, delle forze dell'ordine e del mondo accademico.

Il colonnello della Guardia di Finanza Alessandro Cavalli (foto Dcsa)
Il colonnello della Guardia di Finanza Alessandro Cavalli (foto Dcsa)
Il colonnello della Guardia di Finanza Alessandro Cavalli (foto Dcsa)

"Una corretta analisi di questo sempre più crescente - disse allora Cavalli - non può prescindere da una iniziale raccolta completa dei dati al fine di conoscere un preciso contesto di riferimento su cui focalizzare le eventuali criticità da superare con l'individuazione di strategie di contrasto quanto più efficaci. In tal senso è necessario fare una sin¬tesi dell'analisi dei dati globali cominciando proprio con uno sguardo a livello internazionale attraverso dei focus in paesi ove il fenomeno è ampiamente diffuso come gli Stati Uniti d'America con 2.158 chilogrammi di Fentanil (paradigma delle droghe sintetiche) sequestrati nel 2017 e i 10.000 casi di decessi conclamati per uso di psicostimolanti e oppioidi ovvero la Cina con più di 150.000 aziende impiegate a vario titolo nella produzione e commercializzazione di prodotti base per la creazione di sostanze sintetiche e precursori chimici per quasi 3 milioni di tonnellate in esportazione. Numeri impressionanti che si sovrappongono al dato europeo ove, secondo il Consiglio dei paesi membri, le droghe sintetiche rappresentano la sostanza stupefacente più diffusa tra i giovani fino a 27 anni, dopo la cannabis e in realtà lo¬cali come la Scandinavia e i paesi baltici hanno soppiantato, nelle varie forme, le droghe cosiddette classiche, superando la so¬glia del 50% del consumo totale. Il dato nazionale, invero, conferma un trend costante negli ultimi anni nel numero di casi ma con un sensibile aumento, in termine di percentuale, sul quantitativo oggetto di sequestro".

Una delle bobine dov'era nascosta la droga (foto Guardia di finanza)
Una delle bobine dov'era nascosta la droga (foto Guardia di finanza)
Una delle bobine dov'era nascosta la droga (foto Guardia di finanza)

A luglio dello scorso anno fu inferto un duro colpo al narcotraffico di sostanze sintetiche. La Guardia di Finanza di Napoli sequestrò nel porto di Salerno un ingente quantitativo di droga: 14 tonnellate di amfetamine, 84 milioni di pasticche col logo "captagon", prodotte in Siria dall'Isis per finanziare il terrorismo. Il valore della droga, trovata dalle Fiamme gialle in tre container, è stato stimato in oltre 1 miliardo di euro. La droga era stata nascosta in cilindri di carta per uso industriale e macchinari costruiti in maniera tale da impedire agli scanner di individuare il contenuto.

Il blitz a Salerno permette di percepire, qualora ce ne fosse bisogno, l'entità di un fenomeno. "Anche se le quantità sottoposte a sequestro appaiono tutto sommato ancora contenute - si legge nella relazione annuale della Dcsa del 2020, relativa a dati del 2019 - l'incremento registrato (+95,62% per la presentazione in dosi e +32,16% per la presentazione in peso), conferma la crescente diffusione di questo tipo di psicotropi soprattutto tra i più giovani. La minaccia, anche per un sostanziale disimpegno da tali traffici della criminalità organizzata, non è ancora ai livelli delle altre sostanze, ma è ipotizzabile che, già nei prossimi anni, il dispositivo di contrasto dovrà fare i conti con questo fenomeno e con le sue insidiose modalità di implementazione dell'offerta: ordini telematici e transazioni via web che utilizzano per recapitare lo stupefacente il sempre più vorticoso sistema delle spedizioni postali nell'era dell'e-commerce". Accanto alle droghe sintetiche affiorano le nuove sostanze psicoattive, "molecole per la maggior parte di origine sintetica - spiega ancora la Dcsa - originate da una costante manipolazione delle strutture chimiche di base di psicotropi già sottoposti a controllo, prodotte con l'obiettivo di immettere sul mercato clandestino sostanze sottratte ai controlli perché non ricomprese nelle tabelle internazionali. Nell'anno in esame, il Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento per le politiche antidroga, con il quale la Dcsa collabora in qualità di Unità di progetto, ha potuto individuare - anche grazie alle segnalazioni provenienti dalle forze di polizia - 15 molecole di nuova composizione non "tabellate" (principalmente cannabinoidi, catinoni e oppioidi), già presenti in prodotti psicoattivi destinati al consumo. Benché tali sostanze non siano oggi ancora particolarmente diffuse nel nostro Paese, è necessario tenere alto il livello di attenzione per evitare di essere colti di sorpresa da nuovi fenomeni di consumo che per alcuni Stati oltreoceano rappresentano ormai una vera e propria emergenza per la salute pubblica".

I dati complessivi sul fenomeno relativi al 2020 saranno diffusi tra qualche mese ma le indagini in corso e alcuni altri indicatori inducono a pensare che il narcotraffico di droghe sintetiche non conosca crisi. Proprio per questo è altissima la guardia nella Direzione centrale antidroga, definita dal capo della Polizia Franco Gabrielli una delle espressioni più positive del sistema interforze del Paese. Oltre che le forme di contrasto messe in atto dalla realtà interforze rappresentata dalla Dcsa massima attenzione va riservata anche all'aspetto preventivo. "Se alle forze di polizia - fu la tesi prospettata da Gabrielli durante il workshop - spetta il compito di intercettare i traffici di stupefacenti e disarticolare le organizzazioni criminali, essendo, banalmente e prosaicamente, un fenomeno mercantile, all'offerta si affianca anche una grande domanda". Uno degli obiettivi è scoraggiare questa domanda. Ovviamente resta determinante stroncare il narcotraffico che costituisce la via più redditizia al mondo per l'accumulo di patrimoni illeciti. Lo ricordò due anni fa, sempre durante il workshop, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. "A fianco ai gruppi criminali organizzati - osservò De Raho - è operativo un enorme indotto di soggetti economici che apparentemente svolgono un'attività economica sana, ma che hanno il precipuo compito di riciclare enormi quantità di capitali attraverso mercati finanziari ed economici in tutti i continenti. Anche in questo caso sono di grandissima utilità le segnalazioni di operazioni sospette, sussistenti in capo a istituti bancari, finanziari, professionisti e altri soggetti, che possano essere ricondotte ad attività di riciclaggio di capitali deri¬vanti dal traffico di sostanze stupefacenti".
© Riproduzione riservata