La terra di Grazia Deledda legge più di quella di Pirandello. Se complessivamente in Sicilia ha letto almeno un libro il 25,9 per cento dei residenti, in Sardegna la percentuale balza al 38,9 per cento. Il dato rallegra nel raffronto tra Isole e soddisfa anche su scala nazionale, visto che in Italia ha letto un libro il 40 per cento dei cittadini sopra i sei anni. Il rapporto Istat su Produzione e lettura di libri in Italia per il 2019, pubblicato a gennaio scorso, conferma sensazioni consolidate ma rivela anche qualche sorpresa. La produzione dei libri è molto intensa, il numero dei lettori risulta sostanzialmente stabile a livello nazionale, appunto, ma in Sardegna scende sensibilmente. Rispetto al 2018 il calo è di 5,8 punti percentuali. E comunque "l'abitudine alla lettura continua ad essere più diffusa nelle regioni del Nord: ha letto almeno un libro il 47,6% delle persone residenti nel Nord-ovest e il 48,1% di quelle del Nord-est. Al Sud la quota di lettori scende al 27,9% mentre nelle Isole si conferma la realtà molto differenziata tra Sicilia e Sardegna". Educazione e formazione incidono molto sulla propensione alla lettura. Il livello di istruzione si conferma elemento determinante: leggono libri il 71,9 dei laureati, il 46,1% dei diplomati e solo il 25,9% di chi ha conseguito soltanto la licenza elementare. E legge soprattutto (80%) chi ha genitori che leggono.

La consultazione di un e-book (foto Pillonca)
La consultazione di un e-book (foto Pillonca)
La consultazione di un e-book (foto Pillonca)

In sostanza le buone abitudini si acquisiscono in famiglia e se si incrociano alcune rilevazioni statistiche se ne ha un'ulteriore conferma. Openpolis, di recente, ha pubblicato uno studio che concerne la dispersione scolastica e dal quale si evince che "2 su 3 dei figli di chi non ha il diploma non si diplomano a loro volta. Il fenomeno dell'abbandono scolastico va letto anche nelle sue conseguenze territoriali. A fronte di una media nazionale del 13,5% di abbandoni tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, il dato raggiunge il 22,4% in Sicilia, il 19% in Calabria, circa il 18% in Puglia e Sardegna, il 17,3% in Campania. Nelle società moderne, i territori economicamente più forti coincidono spesso con quelli dove risiede la popolazione più qualificata. Ma se gli adolescenti che non raggiungono il diploma sono concentrati nei territori già con i livelli di istruzione più bassi, le disuguaglianze non potranno che aumentare nella prossima generazione".

Anche le condizioni di indigenza incidono parecchio se è vero che - sempre sulla base dell'indagine pubblicata da Openpolis - "il 54% degli alunni di terza media con famiglie svantaggiate non raggiunge la sufficienza nei test Invalsi. Tra gli alunni di terza media, all'ultimo anno prima della scelta dell'indirizzo da prendere, i divari sociali sono molto ampi. Chi ha alle spalle una famiglia con status socio-economico-culturale alto, nel 54% dei casi raggiunge risultati buoni o ottimi nelle prove di italiano. Per i loro coetanei più svantaggiati, nel 54% dei casi il risultato è insufficiente".

Bambini in biblioteca (foto archivio L'Unione Sarda)
Bambini in biblioteca (foto archivio L'Unione Sarda)
Bambini in biblioteca (foto archivio L'Unione Sarda)

L'universo giovanile è un formidabile indicatore e gli editori proprio dai giovani ripartono, tanto è vero che il traino del settore - tornando ai dati Istat - risulta rappresentato dall'editoria per ragazzi.

"Delle 86.475 opere pubblicate nel 2019 - si legge nel rapporto dell'Istituto nazionale di statistica - più di nove titoli su dieci sono libri (92,6%) mentre i restanti sono opuscoli (7,4). Le opere librarie del genere "varia" dominano l'offerta (78,6%), le opere scolastiche arrivano all'11,4% e quelle per ragazzi raggiungono il 10% dei titoli pubblicati. In termini di tiratura, le opere scolastiche e per ragazzi coprono una considerevole quota di mercato: circa quattro copie stampate su dieci sono libri per la scuola (28,4% della tiratura) ed una su sei sono libri per ragazzi (16,1%). In particolare, tra le pubblicazioni per ragazzi si ha un'elevata incidenza di opuscoli, pari al 44,8% del totale, in buona parte pubblicazioni destinate a un pubblico di bambini. Con riferimento ai contenuti editoriali, prevalgono i testi letterari moderni (30,5%), un'ampia categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali: gli oltre 18mila romanzi e racconti pubblicati rappresentano da soli il 21,3% dei titoli e il 28,7% delle copie stampate". La quota più alta di lettori continua, dunque, a essere quella dei giovani: 54,1% nel 2019 tra i 15 e i 17 anni, e 56,6% tra gli 11 e i 14 anni. E le donne, soprattutto le teen ager, leggono sempre molto più degli uomini. "Nel 2019 la percentuale delle lettrici è del 44,3% e quella dei lettori è al 35,5%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 2019 si osserva tuttavia una diminuzione significativa di 1,8 punti percentuali tra le donne. In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell'anno). La quota di lettrici scende sotto il 45% dopo i 55 anni, mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% a partire dai 20 anni". Il libro digitale è sempre più diffuso e integra la produzione cartacea. "Ormai - certifica l'Istat - quasi la metà (il 45,3%) delle opere pubblicate a stampa è reso disponibile anche in versione e-book. Di queste: circa una su cinque presenta contenuti e/o funzionalità aggiuntive (19,8%).

Una biblioteca (foto archivio L'Unione Sarda)
Una biblioteca (foto archivio L'Unione Sarda)
Una biblioteca (foto archivio L'Unione Sarda)

La versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e gialli (81,0%), %), quelli di attualità politico-sociale ed economica (69,0%), di matematica (66,2), di filologia e linguistica (62,6%)vii. Il mercato del libro digitale è ancora prerogativa dei grandi editori, i quali pubblicano circa il 46,2% del numero complessivo di libri in formato e-book, a copertura del 67% delle opere pubblicate a stampa. Un titolo su quattro è pubblicato invece da medi e piccoli editori e solamente il 4% dai micro-editori". Libro tradizionale o e-book che sia, il piacere di leggere è coltivato dunque più dai giovani che dagli anziani, più dalle donne che dagli uomini, più dai settentrionali che dai meridionali, più dai figli allevati a pane e cultura che da quelli che hanno visto in casa pochi libri. Eppure tutti - parafrasando la celebre campagna di incentivazione alla lettura - sono (sarebbero) nati per leggere.
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