Stanchi di attendere il vaccino salvavita? Il mercato mondiale offre una vasta gamma di alternative.

Conoscete l'ivermectina? È un antielmintico, ossia un anti-vermi da banco utilizzato in veterinaria ma anche sugli esseri umani. Di questi tempi spopola in America Latina come farmaco anti-Covid, che verme non è ma pur sempre una brutta bestia. In Bolivia ne sono state distribuite 350 mila dosi. Senza uno straccio di prova della sua efficacia contro il virus. Anzi. Nel 2018 un'indagine segnalava i rischi derivanti dall'assunzione: tremore, letargia, disorientamento e coma.

È notizia di martedì la ricetta diffusa in diretta tv dalla titolare del dicastero della Sanità in Tanzania, la signora Dorothy Gwajima. Consiglia un delizioso mix di cipolle, zenzero, limone e pepe come alternativa ai noiosi vaccini convenzionali e assicura risultati "prodigiosi".

Mesi prima di lei il presidente degli Stati Uniti DonalD Trump, stanco dei noiosi appelli del suo virologo di sfiducia, aveva proclamato l'efficacia dell'antimalarico idrossiclorochina, i cui pesanti effetti collaterali erano già stati sperimentati su Zika, Ebola, Epstein-Barr e Suina (nessuno di questi fa parte della famiglia del corona-virus). Eppure eminenti statisti come Jair Bolsonaro avevano subito seguito l'esempio di Trump. Per premiarli della fiducia lo stesso Trump aveva regalato al Brasile qualche milione di fiale. La sperimentazione in Brasile era stata interrotta dopo un picco di aritmie, spesso fatali nei pazienti più deboli. L'Italia si era limitata a riconvertire a idrossiclorichina la produzione dello stabilimento farmaceutico militare di Firenze. Alla luce di un picco di richieste coloro che la utilizzavano per alcune malattie reumatiche e il lupus rischiavano di restare senza. Quando le agenzie hanno portato le prove dell'inefficacia del farmaco (che non fa nulla ed è dannoso) tutto si è fermato. Forse un attimo di riflessione in più non sarebbe guastato.

È quindi probabile che dopo qualche settimana le tonnellate di farmaco prodotte inutilmente siano state vendute a qualche paese in via di sviluppo. Quelli come la Tanzania felix che hanno dichiarato il paese Covid free e abolito la conta dei cadaveri.

La disperazione è tale che con un poco di fantasia qualcuno è riuscito perfino a fare soldi. Come il Madagascar, capace di vendere a una ventina di paesi africani un delizioso sciroppo Covid Organic.

La rivista Science ha messo sotto accusa il leader malgascio Andry Rajoelina. Lo sciroppo miracoloso contiene infatti artemisina, il principio attivo dell'Artemisia Annua, uno dei pochissimi rimedi antimalarici efficaci in alcune parti del mondo.

L'artemisina, infatti, viene utilizzata a tale scopo, da sola, per scongiurare o almeno ritardare lo sviluppo di una resistenza. Facile immaginare che cosa potrebbe accadere se fosse presa da milioni di persone in tutta l'Africa potrebbe sconfiggere il Covid ma farebbe dilagare la malaria. Sempre che sia davvero efficace.

Puntando verso l'India non possiamo dimenticare come il Ministero della Sanità appose il suo bollino sull'Ayush 24, misterioso rimedio ayurvedico. Una mistura a base di pepe caldo e ginseng con una miscela segreta di 4 erbe chiamata Ayush64, brevettata fino dagli anni ottanta.

In Cina, per non essere da meno, era stato promosso lo Xuebijing, medicamento tradizionale. Acqua fresca, ma tradizionale.

Lo sforzo messo in campo dalla ricerca i questi mesi è stato immane. In un anno si è arrivati a un vaccino, poi a diverse soluzioni che nell'applicazione su vasta scala mostrano oggi pregi e difetti. Spesso chi vuole dare risposte rapide, offrire certezze, rassicurare i cittadini elettori o i sudditi vessati non si fa scrupoli di divulgare falsità o amplificare credenze.

La differenza tra paesi ricchi e poveri è marcata, un muro invalicabile. Il Venezuela il presidente Maduro in persona ha sostenuto di avere un farmaco miracoloso. Dieci gocce sotto la lingua ogni quattro ore per scacciare il virus.

E infine, ma la lista è lunghissima, ci sarebbe perfino l'anticorpo monoclonale usato per la psoriasi Itolizumab, approvato anche a Cuba, per il quale ci sarebbero i dati di una trentina di pazienti, ovviamente mai resi noti alla comunità scientifica internazionale.

Contro la creatività dei regimi e dei governi populisti non sembra esserci rimedio. Non bastano eparine, cortisonici e remdesivir, farmaci che in momenti diversi sembrano efficaci. I proclami diffusi dalle agenzie governative sono tossici come i rimedi che propagandano in questo medioevo di disperazione.

Se non avete trovato in questo elenco il vaccino che fa per voi non vi resta che attendere il vostro turno per un farmaco approvato, sicuro, sperimentato e inoculato in una struttura sanitaria. Mettetevi comodi. Non c'è fretta.
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