Chi ha paura del cane lupo cecoslovacco? Dopo la tragedia di Grugliasco, il tema è caldissimo, uno dei più cliccati in Rete. Qualche giorno fa cinque esemplari di Clc hanno sbranato una donna settantaquattreenne. Il branco ciondolava in casa, come altre volte, mamma-papà-e-tre-cuccioli-di-un-anno. L'episodio di cronaca ha gettato una luce diversa sull'incrocio tra una lupa dei Carpazi e un pastore tedesco che forgiò la razza negli anni Cinquanta. La presa di posizione di Fabrizio Rondolino sul Corriere della Sera ha fatto il resto. Il giornalista che fu nella squadra di governo del premier Massimo D'Alema, grande appassionato di cani e gatti, ha scritto ben due articoli in cui professa l'amore per la razza e i rischi potenziali che porta con sé. Testuale: "Un cane lupo cecoslovacco ha bisogno di spazio, di un enorme spazio a disposizione, perché è in grado di avvertire un suono o un odore a centinaia di metri e qualche volta a chilometri di distanza, è abituato come il suo cugino selvatico a percorrere decine di chilometri al giorno, ha un istinto predatorio estremamente sviluppato, e insomma ha bisogno di una grande libertà del tutto incompatibile con le regole della convivenza umana".

Un pastore tedesco (foto archivio L'unione Sarda)
Un pastore tedesco (foto archivio L'unione Sarda)
Un pastore tedesco (foto archivio L'unione Sarda)

Quindi, la sentenza: "Delle due l'una: o il cane diventa progressivamente sempre più stressato, aggressivo e dunque pericoloso, oppure è ridotto dall'addestramento e dalle misure di contenimento a una vita da prigioniero, proprio come un leone in un circo. L'unica cosa da fare, se davvero amassimo i cani (e i lupi), sarebbe sterilizzare tutti gli esemplari in circolazione e rinunciare una volta per tutte alla pretesa assurda, presuntuosa e in definitiva criminale di mescolare artificialmente ciò che non può e dunque non deve essere mescolato".

Un esemplare di cane lupo cecoslovacco (foto archivio L'Unione Sarda)
Un esemplare di cane lupo cecoslovacco (foto archivio L'Unione Sarda)
Un esemplare di cane lupo cecoslovacco (foto archivio L'Unione Sarda)

L'ESPERIMENTO La storia è raccontata con dovizia di particolari da blog, siti e svariati approfondimenti stilati nel corso dei decenni. Tutto comincia sotto il cielo comunista del Cecoslovacchia. Si legge su Wikipedia: "Karel Hartl, colonnello dell'esercito cecoslovacco, tentò di far accoppiare una femmina di lupo dei monti Carpazi (Transilvania) - lupo grigio eurasiatico (canis lupus lupus) - con due pastori tedeschi di colore grigio. Il primo era mite, addomesticato e completamente sottomesso; il secondo, invece, era selvatico, nato e cresciuto nei boschi e totalmente indipendente. Il primo tentativo di accoppiamento fallì a causa di una violenta reazione della lupa, che morse il pastore tedesco addomesticato sul collo staccandogli un pezzo di carne grosso quanto un pugno. Già l'anno seguente un secondo tentativo fu però coronato dal successo, segnando l'inizio vero e proprio della selezione. Questa volta ad accoppiarsi fu un solo pastore tedesco su due: quello selvatico. In seguito, ulteriori accoppiamenti hanno consentito di fissare i caratteri genetici e caratteriali della nuova razza. Il cane lupo cecoslovacco ha sì quattro lupi tra i progenitori, ma questo non significa che si possa attribuire una percentuale di sangue di lupo esatta alla razza. Per prima cosa, perché la diluizione del sangue è progressiva nelle generazioni, e in secondo luogo per via dell'influenza della selezione umana. Questa razza di recentissima selezione è stata creata allo scopo di ottenere cani sani e resistenti, ma facilmente addestrabili, da utilizzare originariamente nella guardia di confine dell'allora Cecoslovacchia". Questo non impedisce attualmente ad alcuni esemplari di essere "utilizzati nella Protezione civile, nel soccorso alpino e per il salvataggio, assieme al (cane) lupo italiano, analogo incrocio tra pastore tedesco e lupo appenninico".

LA MISURA Va da sé che in campo ci siano fazioni contrapposte armate di aneddoti taglienti, pronti da utilizzare alla bisogna. Per cui a Rondolino che racconta l'esperienza di possedere un Clc vissuta in prima persona, ribattono animalisti avvelenati che tempestano i suoi social di insulti. Forse la ragione sta nel mezzo. Nella bellezza di un cane lupo che seduce e va rispettato. Sempre, comunque .
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