Era stato ribattezzato il giallo di Narbolia. L'insolita sparizione di una anziana, il ritrovamento in mare del suo corpo senza vita poi l'arresto del marito. Un omicidio architettato nei minimi dettagli secondo i giudici ma anche una delle tante tragedie della porta accanto. E nella fine di Brigitte Pazdernik, la settantasettenne di origine tedesca, la componente familiare (tra gelosie, vecchi tradimenti e una figlia illegittima) sembra avere un ruolo fondamentale. Almeno secondo la Corte d'Assise che ha condannato il marito Giovanni Perria a 24 anni. Lui, ex emigrato in Germania, continua a gridare la sua innocenza e a ripetere che "senza la moglie è un uomo perso".

La storia

Tutto inizia due anni fa a Narbolia. In una villetta vivono i coniugi Perria che, dopo una vita di lavoro in Germania, hanno scelto di ritornare nell'Isola per godersi gli anni della pensione. Una famiglia come tante fino al 10 ottobre 2018 quando accade qualcosa. É un mercoledì, una serata di vento pungente e pioggia, un anticipo d'inverno. Poco prima di mezzanotte, dalla casa di via Cunzau de is paras, Perria telefona alla figlia Rachele. "Mamma è andata". Scatta l'allarme. Il paese e le campagne vengono battute palmo a palmo ma la pensionata sembra svanita nel nulla. La svolta tre giorni dopo, quando alcuni pescatori notano un corpo galleggiare nel mare di Su Pallosu (nella marina di San Vero Milis): è il cadavere di Brigitte Pazdernik.

Da quel momento non si indaga più per scomparsa di persona ma per omicidio. L'autopsia stabilisce che la donna è morta annegata. Ma come è finita in mare? Si è trattato di un incidente o qualcuno l'ha volutamente buttata? L'inchiesta Per la Procura di Oristano non ci sono dubbi: il responsabile della morte di Brigitte è il marito. Non c'è una prova schiacciante ma una serie di elementi che ha portato il pm Armando Mammone a chiedere l'ergastolo per l'ottantenne.

Da subito i sospetti degli inquirenti finiscono sul pensionato, l'ultima persona ad aver visto viva la povera Brigitte. Tante le contraddizioni nel suo racconto: prima riferisce alla polizia che la moglie era uscita senza scarpe e in pigiama, mentre il cadavere aveva ancora i vestiti con cui la pensionata era stata vista la sera della scomparsa. E ancora ricorda che a cena aveva mangiato pomodori e formaggio mentre l'autopsia rivela che nello stomaco non c'è traccia di cibo. Racconta di aver sentito il rumore del cancello ma quando si è affacciato la moglie era sparita. Possibile, si domandano gli inquirenti, che una donna anziana, con qualche acciacco, si sia allontanata da sola senza occhiali e apparecchio acustico sotto la pioggia? Possibile, insiste l'accusa, che da sola sia arrivata fino al tratto di mare tra Torre del Pozzo e Is Arenas (circa 12 chilometri) e poi si sia buttata in mare?

L'accusa

Per la Procura è assurdo. A rafforzare i dubbi degli inquirenti anche il racconto di una vicina di casa che la sera della scomparsa sente toni alti a casa Perria, poi vede l'auto dell'uomo uscire dal garage verso le 22.30 e rientrare un'ora dopo. E ancora ci sono i risultati degli accertamenti sulla sabbia ritrovata nei tappetini dell'auto e nei calzini della donna: sono gli stessi granelli della spiaggia in cui la donna sarebbe finita in mare. E poi le verifiche sulla benzina nel serbatoio (dopo che era stato fatto il pieno, la quantità rimasta era compatibile con il tragitto fino al mare) ma anche il contachilometri e la telecamera dell'auto disattivati.

E poi c'è il movente: un tradimento vecchio di quarant'anni. Un'ossessione, covata per anni da un uomo autoritario (che come emerso nel processo in passato aveva anche abusato di una figlia) riesplosa davanti a un programma (stesso format di Chi l'ha visto) della Tv tedesca che raccontava di un tradimento. È questa, secondo la Procura, la scintilla che accende l'ira dell'uomo e lo porta a uccidere la compagna di una vita che lo aveva tradito con suo fratello (da quel rapporto sarebbe nata anche una dei 4 figli).

La difesa

Le numerose verifiche scientifiche che hanno portato l'accusa su una strada precisa, portano la difesa nella direzione opposta. L'avvocato Antonello Spada insiste sulla perizia del medico legale secondo cui sul cadavere non ci sono lesioni da trascinamento. Il corpo della donna quindi non è stato trascinato sulla sabbia per poi essere gettato in mare: "Si è buttata da sola", secondo la difesa.

E ancora gli accertamenti scientifici sulla sabbia non possono essere considerati risolutivi: i granelli ritrovati nel calzino e nella scarpa destra sarebbero quelli di Torre del Pozzo (un tratto di costa roccioso in cui l'accesso al mare è piuttosto difficoltoso). E soprattutto, come fa notare l'avvocato Spada, quella stessa sabbia è stata trovata in tutti i tappetini dell'auto e persino nell'aspirapolvere perché i Perria erano soliti fare passeggiate al mare ed era inevitabile portar dietro un po' di sabbia.

E ancora non è plausibile che un uomo di 80 anni, senza alcuna conoscenza di elettronica, sia stato capace di disattivare un fusibile dell'auto per disattivare il contachilometri così da non segnare il percorso fino al mare.

La difesa infine considera inattendibile il racconto della vicina di casa, diventata invece testimone chiave per l'accusa, perché avrebbe fornito diverse versioni.

E dopo il processo e la condanna, per la difesa, resta aperto un interrogativo: come è entrata in acqua Brigitte? Da qui si riparte per la seconda battaglia giudiziaria.
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