Sono passati 58 anni, ma bastano due note perché i loro cavalli di battaglia vengano cantati anche oggi. Hanno impresso una svolta nel mondo musicale regionale, partendo da Oristano. Erano gli anni in cui nella terra di Eleonora il panorama musicale, culturale e non solo, la faceva davvero da padrona nell'Isola.

Correva l'anno 1962 quando un gruppo di ragazzi oristanesi, provenienti da esperienze musicali diverse, incontra un giovane con casa a Su Brugu che invece si era fatto le ossa lavorando nel circo. Indossava un copricapo, la berritta, e da lì nacque il nome del gruppo, Barrittas. Benito Urgu aveva appena mollato il circo Armando, dove aveva imparato i tempi comici e perfezionato le proprie capacità di front-man tanto che, riferendosi a questi anni, ricorda sempre come .

Nel 1962 lui con Francesco Salis, Antonio Albano, Giuseppe Miscali, Nello Cocco e Guido Cocco dà vita per pochi mesi a I Visconti. Quando Giuseppe Miscali viene sostituito da Antonio Salis partecipano al premio Arpa d'argento a Ozieri con il nome Barrittas, e lo vincono a mani basse. Anche perché oltre al loro cavallo di battaglia, Su Twist 'e Giuannica, presentano per la prima volta al pubblico il nuovo testo Whisky, birra e Johnny Cola. E fu davvero un successo. Su conti, su baroni e s'autista incantano anche perché il quadretto ironico che prende in giro la meglio gioventù di Oristano la si trova un po' in tutte le piazze della Sardegna. Un successo che contagia tutta l'Isola e che nel 1964 viene inciso su disco dalla casa discografica Ariel di Gaetano Pulvirenti. Titolo del disco, Gambale twist, seguito dopo poche settimane dal secondo, 7. Un disco questo cantato in dialetto dove si può ascoltare anche Ziu Paddori. Nella copertina infine una scritta particolare.

Nel 1965, con il rientro di Giuseppe Miscali al posto di Francesco Salis, si registra il terzo disco, Barrittas, che racchiudeva i successi del gruppo più alcuni brani inediti che spaziavano dal beat al country-western.

Il gruppo da Oristano vola in tutta Italia, fa ballare i giovani nei club romani e milanesi e nel 1965 partecipa anche al film Su e giù di Mino Guerrini, scrivendone anche il tema musicale principale.

Ma è il 1966 l'anno della consacrazione nazionale. I Barrittas infatti partecipano alla prima Messa beat italiana, eseguita in prima assoluta nella cappella Borromini a Roma la sera del 27 aprile 1966 alla presenza di un pubblico numeroso e dei mass media, compresa una troupe televisiva della Rai. Un grandissimo successo ideato e organizzato dal maestro Marcello Giombini. Riprese televisive che segnano la svolta per il gruppo oristanese e che viene consacrata poi dal disco diventato un album cult, tuttora molto ricercato dai collezionisti. I loro brani furono anche riproposti nel singolo Gloria (Ariel, 1966). Le sonorità delle messe e delle registrazioni anticipavano tematiche e sonorità mistiche tipiche della musica psichedelica che l'anno dopo divennero celebri in tutto il mondo con Messa in fa minore degli Electric Prunes.

I Barrittas continuano a registrare canzoni, e nel 1969 la loro Messa beat venne anche tradotta in inglese e pubblicata negli Stati Uniti dall'etichetta newyorkese Avantgarde Music.

Come tutte le cose belle, agli inizi degli anni Settanta i Barrittas si sciolgono, alcuni formano un nuovo gruppo e Benito inizia a lavorare da solo. Una storia chiusa con la pubblicazione di 15 singoli.

Benito nel 1977 mette a segno un vero colpo da maestro con la registrazione del singolo 45 giri Sexy Fonni del 1977, parodia del celeberrimo Je t'aime... moi non plus. Sexy Fonni fu tra i maggiori successi del 1977, raggiungendo l'ottavo posto della classifica di vendite della settimana del 5 novembre, il nono posto nella settimana del 9 dicembre, attestandosi al quarantesimo posto della classifica nazionale annuale.

Ma questa è un'altra storia, grandissima storia come quella appunto dei Barrittas.
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