Antibiotici utilizzati per curare raffreddori, influenze o altre malattie virali. Niente di più sbagliato. E per evitare abusi che possono essere più dannosi della cura, le Aziende ospedaliere di Cagliari e Sassari, l'Ats e l'ospedale Brotzu hanno pensato a una campagna di comunicazione che ha come testimonial la Dinamo Sassari di pallacanestro, con Gianmarco Pozzecco e Marco Spissu.

Il consumo di antibiotici in Italia è superiore alla media europea. I valori più elevati si registrano al Sud e nelle Isole del nostro Paese. Inoltre si registrano consumi molto elevati soprattutto tra le donne e gli over 65. Gli antibiotici possono essere assunti solo dopo valutazione da parte di un medico. Non sono, infatti, medicinali da automedicazione e, in farmacia, possono essere venduti esclusivamente dietro presentazione di ricetta medica. Una volta acquistato il farmaco, è indispensabile seguire scrupolosamente le indicazioni del medico su dosaggio, tempistica e durata della terapia. Infatti, ogni antibiotico è specifico per curare solo determinate malattie batteriche.

Emilio Vallebona, 61 anni, è il direttore della Medicina generale del Policlinico Casula, dell'Aou Cagliari.

Cosa sono gli antibiotici?

"Gli antibiotici sono farmaci (molti dei quali di origine naturale) che costituiscono un'arma formidabile contro le infezioni causate da batteri. Alcuni esempi di infezioni batteriche curabili grazie agli antibiotici sono polmoniti, otiti, tonsilliti, meningiti, infezioni urinarie, tubercolosi. Gli antibiotici funzionano e curano queste infezioni grazie ad un'azione mirata sui batteri che ne determina la morte. L'avvento degli antibiotici, a partire dalla penicillina negli anni '40, è stato una delle più grandi conquiste della medicina moderna, permettendo la terapia di malattie in precedenza incurabili e spesso mortali".

A cosa servono?

"Gli antibiotici curano le malattie infettive dovute a batteri. Non tutte le infezioni sono dovute però a batteri: molte infezioni (ad esempio il raffreddore o l'influenza) sono dovute ad altri agenti, i virus. Sui virus gli antibiotici non hanno alcuna azione, e per le malattie causate da virus sono completamente inutili. Solo il medico, dopo aver diagnosticato un'infezione batterica e non virale, è in grado di scegliere l'antibiotico giusto per quel batterio che ha causato quell'infezione in quella persona, tenendo conto del batterio in causa, della sede dell'infezione (es.: tonsillite, infezione urinaria), delle condizioni generali e delle eventuali altre patologie della persona. Questo è il motivo per cui gli antibiotici sono farmaci da prendere solo su prescrizione medica, e non farmaci da banco".

Perché è pericolosa l'autosomministrazione?

"Al contrario, l'autosomministrazione è dannosa perché se noi usiamo questi farmaci - sbagliando - in infezioni non dovute a batteri, come in caso di raffreddore o influenza, non otteniamo alcun effetto di cura, e ci esponiamo inutilmente al rischio di effetti collaterali (possibili con ogni farmaco): rischiamo di prenderci i danni da antibiotici, senza alcun beneficio. A questo si deve aggiungere il costo per il Sistema Sanitario di una terapia inutile".

Cosa causa l'abuso?

"Paradossalmente, se noi abusiamo degli antibiotici, usandoli quando non è necessario, aiutiamo i batteri a mutare le loro caratteristiche genetiche e a sviluppare resistenza nei confronti degli antibiotici stessi. I batteri resistenti non vengono più uccisi dagli antibiotici e l'infezione da essi causata va avanti: una cura che era efficacissima non serve più a nulla. Lo sviluppo di resistenza agli antibiotici aumenta con l'uso degli antibiotici stessi; per questo è assolutamente indispensabile che essi vengano usati solo ed esclusivamente quando servono. Dobbiamo ricordare inoltre che l'uso non è solo quello, più noto, che si fa in medicina umana: gli antibiotici vengono usati largamente anche in medicina veterinaria e negli allevamenti di bestiame per favorire la crescita. Gli antibiotici sono quindi molto più presenti di quanto pensiamo nell'ecosistema, e possiamo trovarne residui, in caso di uso scorretto negli allevamenti, anche negli alimenti.

Un uso sbagliato rende più forti le malattie?

"Se facciamo un uso eccessivo e sbagliato degli antibiotici è come se presentassimo ripetutamente ai batteri questi farmaci dicendo loro: guarda, con questo ti ammazzo, vedi un po' se riesci a trovare uno scudo per difenderti. E loro, purtroppo, spesso ci riescono. Ad esempio, un temibile batterio, lo stafilococco, responsabile di gravissime infezioni e ascessi della cute e degli organi interni, era sensibile alla penicillina quando essa, primo antibiotico ad essere usato, fu introdotta in terapia negli anni intorno alla seconda guerra mondiale; la penicillina rappresentava una cura perfetta per queste infezioni. Nel tempo, lo stafilococco ha sviluppato una sempre maggiore resistenza alla penicillina e ai nostri giorni fino al 90 % delle infezioni da stafilococco non può più essere curato con la penicillina. Verrebbe da pensare: se il batterio diventa resistente a un antibiotico, basta usarne un altro. Ma il numero degli antibiotici non è infinito, e sempre più spesso accade di trovare superbatteri killer resistenti a tutti o quasi gli antibiotici. Il fenomeno è in continua crescita: il report sull'antibiotico -resistenza dei Centers for Disease Control (CDC) ci dice che nel corso del 2019 si sono verificati negli USA 2.800.000 casi di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, con 35.000 morti. La resistenza agli antibiotici è stata dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità una delle maggiori minacce alla salute mondiale".
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