Tutta colpa di un parco auto che in provincia di Oristano è vecchio come in poche altre parti d'Italia. Da record. E infatti Legambiente nel suo reportage Mal'aria 2020 boccia Oristano: la qualità dell'aria fa pena, voto 3. Tra i capoluoghi di provincia della Sardegna si piazza all'ultimo posto, dopo Sassari (voto 9) addirittura prima tra tutte le 97 città monitorate da Legambiente nell'arco degli ultimi cinque anni, Nuoro (7). Anche Cagliari (4) è messa meglio di Oristano nonostante il traffico d'auto sotto Carlo Felice sia ben superiore rispetto anche a tutte le città della Sardegna. Una bocciatura che nessuno si aspettava, anche perché se un lato positivo si può trovare in una terra dove la mancanza di imprese e ciminiere è ormai cronica è proprio il fatto che aria, acqua e terra hanno un tasso di inquinamento pari a zero. E invece no; almeno uno dei tre elementi sta male, malissimo.

Legambiente spiega anche il motivo: a far precipitare al disotto della sufficienza Oristano sarebbe il Pm 2,5 ovvero le frazioni delle polveri ancora più fini e quindi maggiormente pericolose per le facilità con le quali possono essere inalate dagli apparati respiratori delle persone. Per rendere meglio l'idea del fenomeno, Oristano mediamente nei cinque anni presi in esame da Legambiente registra un parametro Pm 2,5 tra il 12 e l'11, Sassari prima della classe tra il 6 il 7. E se bastasse solo questo dato a dire che l'aria di Oristano è irrespirabile allora la gara è persa in partenza e la bocciatura sacrosanta.

"L'inquinamento atmosferico - sottolineano i tecnici di Legambiente- dipende in larga parte dal traffico veicolare e in particolare dai mezzi più vecchi e inquinati Euro 4". Di cui Oristano abbonda, il parco auto ha infatti un'età media di 12 anni, due anni in più rispetto alla media nazionale, uno alla regionale. Per la precisione, l'anzianità media delle auto circolanti in provincia è di 10,85 anni, la più alta è a Terralba con 14,38 anni e la più bassa Oristano con un'età media di 9,28 anni. Il valore medio delle auto circolanti in provincia è di 9.219,25 euro, in città 8.311,76. C'è un dato che preoccupa: più di due auto su dieci immatricolate in provincia circolano senza assicurazione. Il primo a restare basito del monitoraggio di Legambiente è l'assessore comunale all'ambiente Gianfranco Licheri: "Non so. Non ho mai avvertito, né mai mi è stato segnalato, un problema del genere. Resto del parere che l'aria che respiriamo in città è ottima. Certo abbiamo un parco auto abbastanza datato ma non mi sembra che questo aspetto, certamente da migliorare, sia così imponente da collocarci addirittura parecchio al disotto della sufficienza. D'altra parte altri studi sulla qualità della vita ci premiano proprio per la qualità ambientale". «I dati che conosco bene vanno rapportati alla crisi che sta soffocando la città come l'intera provincia, crisi ben evidenziata dal forte calo delle immatricolazioni di auto nuove. Il problema non ci sfugge e non per niente grazie alla Regione abbiamo provveduto a installare in città una cinquantina di centraline per la ricarica di auto elettriche; al Comune abbiamo dotato i servizi di sette auto elettriche in sostituzione di altrettante mandate alla rottamazione. Il percorso non è breve ma procediamo spediti. Detto questo ripeto, la qualità dell'aria mi sembra più che buona", sostiene l'assessore Licheri.

I primi dati delle centraline di monitoraggio di via Cima e via Rockefeller dicono che durante il periodo "nero" di lockdown dovuto all'emergenza Covid c'è stato un calo di concentrazioni delle polveri sottile per il settore del trasporto su strada, soprattutto diesel, favorito anche dalla chiusura del traffico il venerdì e il sabato notte. Il monitoraggio di Legambiente ripropone la chiusura alle auto del centro storico e l'utilizzo dei mezzi pubblici. Note dolenti per Oristano e per gli amministratori che nell'ultimo decennio hanno governato. Buona parte del centro storico infatti, malgrado esista una Ztl solo sulla carta, le auto ci continuano a passare. E sui bus la media è, questa sì, da vero record: in un anno solo quattro oristanesi staccano il biglietto dell'autobus. Poco, niente.
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