C'è un sardo in cima alla classifica nazionale dei brani più scaricati su Spotify. Il cielo nella stanza di Salmo, uscito nel novembre del 2018 come estratto del suo album Playlist, è stato ascoltato 101 milioni di volte. A certificare il record, tutt'ora imbattuto, del trentaseienne olbiese Maurizio Pisciottu, è la più diffusa piattaforma streaming nelle sua classifica costantemente aggiornata.

Niente a confronto con gli oltre due miliardi di ascolti della star assoluta dello streaming, Ed Sheeran, che con Shape of you, pubblicato nel 2017, ha superato i 2,6 miliardi di ascolti e si avvia a polverizzare il record di tre miliardi, nemmeno immaginabile sino a cinque anni fa quando proprio un brano del cantautore britannico - Thinking out loud - fu il primo nella storia a infrangere la barriera dei 500 milioni di stream consacrandolo quale star mondiale.

Sheeran è tra i pochi musicisti nati fuori dagli Usa a vantare numeri (e guadagni) da capogiro grazie alla piattaforma musicale, uno dei due eletti ad aver superato due miliardi di stream. Dietro di lui, nella top 100 dei brani con oltre un miliardo di ascolti, c'è Post Malone, il tatuatissimo rapper e produttore statunitense che con Rockstar (prima uscita nel settembre di tre anni fa) ha superato di 270mila stream la barriera dei due miliardi. Un traguardo che a quattro anni e mezzo dalla pubblicazione del suo One dance potrebbe raggiungere anche Drake, un altro re mida della musica (ma anche produttore, attore e vulcanico imprenditore) la cui One Dance è stata ascoltata 1,9 miliardi di volte contribuendo a consolidare nel mondo il peso del Toronto sound che il musicista canadese ha lanciato in tutto il mondo. La dimostrazione è che nel fatto che un altro suo successo, God's plan, uscito all'inizio del 2018, ha superato 1,6 miliardi di ascolti e occupa l'ottava posizione tra i brani più scaricati.

E se Drake, come Ed Sheeran, ha più di un pezzo nella chart dei tormentoni, l'australiana Tones and I ne ha solo uno ma destinato a scalare la classifica. L'ipnotica Dance Monkey, il cui successo è stato moltiplicato dalle performance di milioni di giovani su TikTok, procede ad ampie falcate verso i 1,9 miliardi di stream, che saranno ampiamente superati giacché della classifica è tra i pezzi più recenti essendo stato pubblicato a metà dello scorso anno.

Un successo che sembra invece consolidato per Closer dei Chainsmokers: uscito nel 2016, il pezzo dei due giovani dee jay statunitensi non sembra destinato ad andare molto oltre il miliardo e 866milioni di ascolti. Più che sufficiente, in ogni caso, a far guadagnare milioni di dollari ai due amici, che continueranno a incassare grazie all'algoritmo di Spotify che suggerisce ogni giorno ai clienti quali brani ascoltare. Sino al decimo posto si trovano poi altri isoli degli under 30 come Shawn mendes (Senorita) e Billie Eilish (Bad suy) e, a seguire, nomi che hanno guadagnato la fama proprio grazie a Spotify, Deezer, Apple Music o Youtube come Dua Lipa, Lewis Capaldi, James Arthur, Camila Cabello, Image Dragons, Justin Bieder, Luis Fonsi (Despacito è uno dei grandui tormentoni del ventunesimo secolo), Ariana Grande, Lady Gaga, Hozier (con la struggente Take me to church), Mark Ronson (Uptown funk scritto in collaborazione con il funker Bruno Mars), Justin Timberlake (Can't stop the feeling), e via discorrendo.

La sorpresa di questa classifica è che in una top 100 dominata da ragazzini (lo sono anche gran parte dei fruitori della musica in streaming) ci sia un brano uscito il 31 ottobre del 1975: è Bohemian Rhapsody dei Queen che grazie a Spotify è diventata la canzone scritta nel ventesimo secolo più ascoltata di sempre.

E tra le più ascoltate lo era anche pima dell'avvento dell'ascolto digitale. Quando uscì come primo singolo estratto da A night at the opera, Bohemian Rhapsody fu subito un successo planetario (anche grazie a uno dei primi videoclip, ancora oggi considerato un capolavoro) tanto che nel gennaio del '76, a tre mesi dall'uscita, aveva già venduto un milione di copie. Il pezzo non ha mai smesso di essere acquistato prima in vinile e poi in cd tanto da tornare in vetta alle classifiche nel 1991 quando, dopo la morte di Freddie Mercury, venne ristampato e tornò in testa alle classifiche. Il biopic su Mercury uscito nel 2018 ha contribuito a rinfocolare la leggende di questo brano di cui tutti apprezzano la bellezza e la complessa forma musicale ma di cui nessuno, a 45 anni dall'uscita, conosce il reale significato del testo.
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