Studentati chiusi per manutenzione o perché in vendita e limitazioni sanitarie imposte dal Covid. Cagliari ha fame di posti letto destinati agli universitari fuori sede. Chi non vive nel capoluogo è costretto ad arrangiarsi e a vivere in condizioni al limite della decenza, in cambio di affitti (spesso in nero) troppo elevati. L'Ersu, l'ente strumentale della Regione che gestisce le case dello studente e le mense, ha ridotto in due anni l'offerta di posti letto passati dagli 850 del 2018 ai 350 di quest'anno. Una taglio drastico dovuto anche al fatto che per l'emergenza sanitaria le stanze che prima potevano ospitare due studenti ora ne possono accogliere solo uno. E a poco servono i finanziamenti per gli affitti.

Dalla sede di corso Vittorio Emanuele chiedono pazienza. I lavori per la realizzazione del Campus universitario procedono spediti per raggiungere l'obiettivo fissato nell'appalto: consegna lavori entro maggio 2021. La società cagliaritana Pellegrini, che si è aggiudicata il bando da 24 milioni di euro, dal giorno della consegna del cantiere (il 13 novembre 2019) ha già realizzato i due piani di parcheggi sotterranei da 530 posti auto scavando per oltre sette metri dal livello del terreno. Non è stato semplice, anche perché a un metro e mezzo di profondità è venuta alla luce una falda d'acqua. E' stato necessario realizzare dei diaframmi speciali per difendere la struttura da acqua e terra. Acqua che viene convogliata attraverso potenti pompe in quattro pozzi di raccolta. La Pellegrini ha provveduto anche alla bonifica del terreno da ordigni bellici della Seconda guerra. Un'operazione molto complicata, eseguita per ovvie ragioni con molta cautela, che ha impegnato gli specialisti per oltre un anno. "E' un cantiere scuola, tanto che gli studenti universitari di Ingegneria vengono spesso a studiarlo", commenta Gian Michele Camoglio, presidente dell'Ersu. Gli intoppi arrivano dalla burocrazia, il problema ora riguarda i due giganteschi silos utilizzati per l'attività dell'ex semoleria. Al loro posto si potrebbe realizzare un'area sportiva a disposizione dei ragazzi. Il più moderno di proprietà dell'Ersu può essere demolito (l'appalto da 1,5 milioni di euro è in corso), il più vecchio, di proprietà del Comune, no. La Sovrintendenza ha vincolato la struttura. Facile predire il destino di quella costruzione: farà la fine dell'ex ospedale Marino e di tanti edifici chiamati (impropriamente) vuoti urbani. Un vero peccato, anche perché le Ferrovie dello Stato hanno dato mandato all'Università di effettuare uno studio per rivalutare la zona.

Il secondo lotto Un canone annuale, la gestione dei servizi e l'ex albergo Moderno in permuta. La gara per la realizzazione del secondo lotto del Campus universitario di viale La Plaia inizia a prendere forma. L'Ersu, ente strumentale della Regione che gestisce le offerte per gli studenti, non avendo la disponibilità economica di 30 milioni di euro, ha deciso di procedere nell'assegnazione dell'appalto attraverso il project financing: il vincitore avrà a disposizione circa 120 milioni di euro (compresa la cessione dell'immobile di via Roma, valutato 6,5 milioni di euro) per realizzare il progetto e gestire mense, parcheggi e manutenzioni degli stabili per 29 anni. Non c'è dubbio, la torta è molto appetitosa, ma per aggiudicarsela è necessario avere mezzi economici, tecnici e finanziari di primo livello. Il progetto prevede la realizzazione di altri 300 posti letto distribuiti in due edifici, della mensa, della palestra e dell'arredo della piazza. Con 25 milioni di euro sarà demolito l'edificio industriale dell'ex Sem e al suo posto saranno realizzati l'auditorium, la biblioteca, l'archivio, il completamento dell'info point su viale La Plaia e la sistemazione definitiva dell'ingresso. A chi si aggiudicherà i lavori, a parziale coperture delle spese, sarà ceduto l'edificio di via Roma (Palazzo Vivanet, ex Hotel Moderno) che sino a pochi anni fa ospitava una Casa dello studente e che ha necessità di importanti lavori di adeguamento. Con il primo lotto da 240 posti letto, 530 posti auto e spazi a disposizione degli studenti Ersu, Regione e Università sono convinti di poter soddisfare la richiesta dei ragazzi sardi fuori sede. Con il secondo lotto, invece, c'è l'aspirazione per niente velleitaria di attrarre nel capoluogo della Sardegna (che vanta un clima e una qualità della vita superiore alla media) gli studenti della Penisola e, perché no, del resto d'Europa. "Abbiamo studiato un progetto economico finanziario secondo il quale la realizzazione del secondo lotto va affidata a un privato", spiega il presidente dell'Ersu. La Regione, con la legge 40 del 5 novembre dell'anno scorso, ha autorizzato il project financing stanziando 1,5 milioni di euro per il 2021 e 3,9 milioni all'anno per 29 anni. A queste coperture economiche va aggiunta la cessione dell'ex Casa dello studente di via Roma (Palazzo Vivanet) chiusa da anni e che necessità di importanti interventi di ristrutturazione, non più utile dopo la costruzione del Campus. Il privato che vincerà la gara dovrà realizzare l'opera e rientrare in possesso dell'investimento con la gestione dello stabile.
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