Sono stati rinviati a giudizio Ciro Grillo e i tre amici imputati a Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo.

Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare Caterina Interlandi, accogliendo la richiesta del procuratore Gregorio Capasso, dopo un'ora di Camera di consiglio. Il collegio difensivo aveva invece sollecitato il non luogo a procedere e chiesto che si proceda con rito ordinario.

Il figlio del fondatore dei Cinquestelle andrà a processo con Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia: rischiano fino a 12 anni.

I fatti risalgono all’estate del 2019: i quattro sono accusati di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 19 anni italo norvegese – dalla cui denuncia era scaturita l'indagine – nella villa estiva di Grillo a Porto Cervo, dopo una serata trascorsa nei locali della Costa Smeralda.

La prima udienza è stata fissata al 16 marzo 2022.

"L'impianto accusatorio ha retto ai fini dell'udienza preliminare", è il solo commento del procuratore Capasso, che ha annunciato che seguirà lui il processo. "Ho seguito le indagini dall'inizio - aveva spiegato - i tre sostituti sono molto giovani e due di loro sono arrivati da pochissimo tempo".

Per Giulia Bongiorno, avvocato della vittima: "La mia assistita sta subendo qualcosa di pesantissimo - rivela - costretta a non guardare la tv per non sentire niente sul suo conto, a ricevere per messaggio articoli di giornale in cui si parla di lei, costretta a leggere il suo nome e il suo cognome". Insomma, "non sono felice, ma sono soddisfatta, la mia assistita soffre tuttora e ho atteso per dire che si è assistito a una distorsione da parte di alcuni giornali e la ragazza è finita sul banco degli imputati, ma il materiale probatorio racconta una verità diversa". Tra l'altro, ha fatto notare Bongiorno, "in caso di violenza sessuale, per la Cassazione basta la dichiarazione della persona offesa, se ritenuta attendibile, per andare a processo. Qui c'è molto di più". 

(Unioneonline/D)

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