Nessuna lettura dei consumi su un vero contatore dell’acqua, ma fatture a forfait calcolate su presunti utilizzi avvenuti nei diversi edifici comunali di Porto Torres che hanno fatto registrare un debito fuori bilancio di circa 597mila euro.

E’ la somma richiesta dalla società Abbanoa al Comune turritano per la fornitura del servizio idrico integrato, negli anni 2014-2019, costituito dall’insieme dei servizi pubblici di acquedotto, fognature e depurazione organizzati, nonché per la fornitura di acqua potabile per far fronte alle esigenze della popolazione.

Una pioggia di fatture emesse in acconto dall’ente gestore del servizio idrico che ammontano ad un totale superiore alle note di credito, una incongruenza che ha costretto l’ufficio di ragioneria comunale  ad avviare una serie di comparazioni tra gli atti. Inoltre in base alle prescrizioni non è improbabile che alcune delle fatture contabilizzate forfait su scuole, strutture sportive, fontanelle ed altri edifici inutilizzati poi verranno riconosciute in prescrizione, quindi come somme non dovute ad Abbanoa.

Una situazione di incertezza che potrà risolversi soltanto con l’installazione dei contatori, misuratori che il gestore ha promesso di posizionare tempo fa. “Il debito riconosciuto è pari alle fatture passive inviate da Abbanoa – sottolinea Alessandro Carta, assessore alle Finanze - che ammontano ad un totale superiore alle note di credito. Pertanto gli uffici preposti sono al lavoro per confrontare gli atti e conoscere quanto realmente dovuto”. 

Per i consiglieri comunali Sebastiano Sassu e Antonello Cabitta “è necessario che l’iniziativa di attivare i contatori parta dal Comune che, in seguito potrà chiedere di scontare i costi sostenuti per l’installazione direttamente alla società Abbanoa”. Il tema è stato affrontato dalla commissione Bilancio presieduta dal consigliere Gaetano Mura.  

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