Il vescovo di Ozieri scrive su Facebook per difendere se stesso, la Caritas e anche il cardinale Angelo Becciu dalle accuse del tribunale vaticano contro la sua diocesi.

"Non mi voglio abituare a leggere nei giornali che la diocesi di Ozieri ha usato i soldi dei poveri per arricchire singole persone", si legge nel post di monsignor Corrado Melis.

Nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana in cui Becciu è imputato, il presidente del Tribunale, Giuseppe Pignatone, e il promotore di giustizia, Alessandro Diddi, hanno riferito in udienza che è stato aperto un procedimento sul finanziamento della Cei alla diocesi di Ozieri. Per altri finanziamenti alla stessa diocesi e alla Cooperativa Spes, retta dal fratello del cardinale, Tonino Becciu, è sotto accusa lo stesso porporato sardo.

"Io non cedo alla tentazione di fare lo spettatore della menzogna che incalza, mi sono detto proprio mentre mi scorrono davanti i volti dei volontari Caritas che a 100 metri dal mio Episcopio operano con raro spirito di dedizione e cura, a volte azzeccando le mosse con sapienza e altre volte costretti a dire col cuore lacerato, mi dispiace, oggi solo questo!", aggiunge il vescovo Melis. "Di una cosa sono sicuro: se inquirenti o coloro che stanno compiendo oggi accertamenti sulla diocesi conoscessero i nomi e i volti delle persone che hanno fatto a me vescovo, a don Mario direttore della Caritas, a Tonino presidente della Spes, e alla Chiesa intera, un bel sorriso all'annuncio che, grazie ai soldi della Cei potevano lavorare, sudare e sperare, avrebbero altre valutazioni da fare", continua il monsignore, che conclude: "Rigettiamo con forza e serenità l'accusa blasfema e scandalosa di servirci dei poveri”.

(Unioneonline/s.s.)

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