Lapidi che raccontano storie, antichi mausolei patrimonio culturale dell’isola dell’Asinara, eppure lasciati nell’incuria e nel degrado.

Il cimitero monumentale di Cala d’Oliva cerca di resistere allo stato di abbandono, erbacce che soffocano le tombe, vegetazione infestante cresciuta persino sulle coperture in marmo e dinanzi alle lapidi.

Analoga situazione si presenta sui viali e lungo la parete che delimita il piccolo cimitero monumentale, un luogo sacro e misterioso, ricco di fascino, se non fosse per quello spettacolo indecoroso che offende i defunti, resti degli antenati di Stintino che meriterebbero maggior rispetto.

I visitatori sono i primi a restare delusi e a lamentare la situazione di degrado che appare ai loro occhi non appena si varca quel cancello, l’ingresso della struttura delimitata da un muro bianco che appare da lontano mentre si percorre la strada che conduce a Punta Sabina.

“E’ un vero peccato, è come violare un luogo paradisiaco – lamentano i visitatori – l’erba alta, in particolare in questa stagione, priva della sua bellezza un patrimonio così importante che merita di essere preservato. Qualcuno dovrebbe intervenire al più presto e curare questo monumento di pregio che rappresenta anch’esso una preziosa cartolina per i turisti”. 

© Riproduzione riservata