Una pietra d'inciampo. Ovvero una piccola pietra incastonata nel marciapiede che reca il nome di una vittima dell’Olocausto. Sestu ne dedica una a uno dei suoi figli più eroici, Pietro Meloni.

Sarà scoperta domattina alle 10.30 in via Monserrato 8, alla presenza delle autorità del Comune, la sindaca Paola Secci, i nipoti e discendenti di Pietro, gli studenti delle scuole. Meloni è stato infatti prima un “ragazzo del ‘99”, che combatté nella Prima guerra mondiale, poi entrò nella Guardia di Finanza. In seguito, ferito in servizio, si congedò per trasferirsi a Lione. Qui conobbe la veronese Rosa Tosoni. Nel 1940 i due erano a Verona, lui spedizioniere alla Mondadori e membro del Comitato federale clandestino del PCI, lei impiegata all'Arsenale militare. Pochissimo tempo dopo saranno arrestati, e dopo le terribili torture subite dalle SS, Meloni finirà la sua vita in un lager, a Gusen, vicino a Mauthausen.

«Io e i consiglieri Francesco Serra e Giuseppe Picciau abbiamo presentato una mozione per la posa di questa pietra due anni fa, accolta da tutto il consiglio e in modo particolare dal vice sindaco Massimiliano Bullita che ringraziamo per questo», racconta la consigliera Anna Crisponi. 

Sestu ha già dedicato a Meloni una piazza, Verona una via e una medaglia d'onore. «La pietra d’inciampo in suo onore è la terza in Sardegna», spiega la sindaca Paola Secci, mentre la nipote Lucia, oggi novantaquattrenne, lo ricorda così: «Per me era un uomo buono, onesto, coraggioso e altruista. Non l'ho potuto conoscere ma è come se mi fosse sempre stato vicino».

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