Mica era una discoteca. Quelle casse piazzate all’esterno del ristorante Nero Carbone in piazza Costituzione a Cagliari servivano solo a creare ambiente. Invece sono costate al titolare la sospensione di 30 giorni della concessione esterna: una sanzione illegittima e ingiustificata, per il Tar, che l’ha annullata, bocciando il verbale della polizia municipale.

Soddisfazione, sì, però magra per l’imprenditore: in questi giorni ha avuto ragione in giudizio. Ma i fatti risalgono a un anno fa.  

Giugno 2021. I vigili urbani stanno controllando il rispetto delle concessioni di suolo pubblico nei locali del centro. Arrivano sotto il Bastione. Da Nero Carbone rilevano, si legge a verbale, “l'utilizzo in assenza di valido titolo abilitativo (relazione fonometrica), di un impianto elettroacustico di amplificazione e diffusione sonora di brani musicali, perfettamente udibili all'esterno”. Dodici casse in tutto.

Per questo scatta una multa. Il provvedimento arriva negli uffici dell’assessorato alle Attività produttive. Ad agosto la batosta: i diffusori di musica sono considerato una grave violazione del regolamento comunale. La concessione viene sospesa per 30 giorni: via i tavolini esterni per tutto settembre.

Il titolare del locale, Gianluigi Littarru, non ci sta e presenta ricorso al Tar: i mancati introiti dei coperti sulla piazza sarebbero un duro colpo per il fatturato. I giudici amministrativi prima sospendono l’efficacia del provvedimento, visti i danni che potrebbe arrecare. Poi emettono la sentenza, un anno dopo.

Multa illegittima, dicono, perché non è stato effettuato nessun rilevamento fonometrico né è stato dimostrato il disturbo alla quiete pubblica. Nel provvedimento della polizia locale c’era solo scritto che la musica fosse “perfettamente udibile” all’esterno.

Insomma, per il Tar le multe messe a sentimento, senza rilievi tecnici, non sono valide. 

(Unioneonline/EF)

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