Grande entusiasmo a Cannes per la prima mondiale del film "BlacKkKlansman" di Spike Lee.

Il racconto di una storia vera ambientata nei primi anni Settanta, dopo l'omicidio di Martin Luther King e durante l'ascesa delle Pantere Nere.

Per il regista, grande paladino dei diritti civili, inevitabile il riferimento all'attualità. A partire da Charlotteville, dagli scontri tra suprematisti bianchi e anti-razzisti. E da Donald Trump e l'estrema destra.

"Abbiamo un tizio alla Casa Bianca - ha specificato - di cui non pronuncerò il 'fottuto' nome, che in un momento cruciale, non solo per gli americani ma per il mondo intero, avrebbe potuto scegliere l'amore contro l'odio. Ma in quell'occasione non ha denunciato il Ku Klux Klan né i nazisti".

(Unioneonline/v.l.)
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