Tirare una scrivania al collega di lavoro e poi andarsene via rifiutandosi di soccorrerlo, è un comportamento assimilabile a una "forma di aggressione alla persona" che, a buon diritto, si può punire con il licenziamento dell'autore del "lancio del tavolo". Anche perché un gesto simile dimostra "una ridotta capacità di autocontrollo nell' ambiente lavorativo e soprattutto l'intenzionalità del comportamento". Lo sottolinea la Cassazione che ha confermato la perdita del posto di lavoro, in una grande società di spedizioni, per un "lanciatore" di scrivanie. Con la sentenza 25015, la Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso con il quale Umberto V., dipendente della Sda Express Courier, ha cercato di riottenere il posto sostenendo che il Contratto nazionale autotrasporti e logistica prevede per un fatto del genere "una sanzione non espulsiva".
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