Un mito per il mondo dell’automobilismo in Italia e nel mondo: Enzo Ferrari nasce a Modena il 18 febbraio 1898. Sui suoi documenti, però, c’è la data del 20 febbraio perché, come raccontava, suo padre aveva potuto raggiungere l’ufficio anagrafe solo due giorni dopo a causa di una forte nevicata che aveva bloccato tutte le strade. Che sia la verità o meno non si sa, poiché i dati meteorologici di quel periodo non parlano affatto di intense nevicate e la denuncia della nascita risulta fatta dalla levatrice, non dal padre.

A scuola Enzo non va molto bene, non si sente portato per gli studi, e preferisce trascorrere il tempo nell’officina del padre Alfredo. Quando l’uomo muore a causa di una polmonite, nel 1915, e l’anno dopo anche il fratello viene ucciso durante la Prima guerra mondiale, Enzo, che ha 18 anni, inizia a lavorare nell’officina Pompieri di Modena; poi però viene chiamato alle armi e in breve congedato per una pleurite.

Torna alla ricerca di un lavoro e trova un impiego a Torino: nella carrozzeria Giovannoni il suo compito è quello di collaudare gli autotelai ricondizionati e diventa così un abile guidatore.

Il settore entra in crisi, ed Enzo si sposta a Milano, dove un suo amico, Ugo Sivocci, è socio di una piccola impresa meccanica, la CMN, e viene assunto come assistente al collaudo.

L’esordio al volante arriva al Targa Florio, ma con pessimi risultati, tanto che l’auto di Ferrari raggiunge Palermo quando i cronometristi se ne sono già andati.

Con l’Alfa Romeo, invece, inizia a correre nel 1920, e tre anni dopo si sposa con Laura Dominica Garello. Il 1923 è un anno fortunato anche per un altro motivo: Enzo vince il Gran Premio del circuito del Savio e, da quanto amava raccontare, proprio in quell’occasione la contessa Paolina Biancoli gli consegna un simbolo che suo figlio Francesco Baracca, l’aviatore, portava sulla carlinga, ossia un cavallino rampante, aggiungendo: "Le porterà fortuna".

Il cavallino non è mai stato abbandonato e dal 1932 compare sulle carrozzerie della Scuderia Ferrari.

Tra alti e bassi dovuti alla crisi economica e alla Seconda guerra mondiale, Ferrari riesce a riprendersi e crea il suo impero automobilistico; nel 1950 c’è il primo campionato mondiale, il Gran Premio di Monaco, ma la prima vittoria della Ferrari in Formula Uno porta la data del 1951 con il Gran Premio di Gran Bretagna, dove José Froilán González sbaraglia lo squadrone Alfa Romeo.

L’anno dopo arriva il primo titolo mondiale con Alberto Ascari.

Enzo Ferrari muore il 14 agosto 1988 e i suoi resti riposano al cimitero di San Cataldo, a Modena. Dell’anno scorso è la notizia di una banda, composta anche da alcuni sardi, che avrebbe avuto un piano per trafugare la salma.

(Unioneonline/s.s.)

Febbraio 2018

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