9 novembre 1989: dopo decenni di chiusura e restrizioni, conseguenza della Guerra fredda tra Usa, Urss e relativi alleati, il governo della Germania Est, guidato Egon Krenz, decide di iniziare a concedere permessi ai cittadini della Repubblica democratica per oltrepassare il famigerato Muro di Berlino e recarsi in Germania Ovest.

Regole e requisiti per ottenere tali visti non vennero però specificati (forse si pensava di elaborarle gradualmente nei giorni successivi).

E così, quando a Gunter Schabowski, ministro della Propaganda della DDR, incaricato di comunicare alla stampa la notizia, venne chiesto: "Ma da quando si potrà iniziare a passare?", lo stesso rispose: "Per quanto ne so, immediatamente". Una frase che cambiò la Storia: migliaia e migliaia di berlinesi si riversarono infatti ai varchi di frontiera e il Muro di Berlino, simbolo di divisione, non ebbe più senso di esistere.

Tanto che la folla, spontaneamente, iniziò prima a scalarlo e poi a demolirlo fisicamente, con martelli, scalpelli, picconi e addirittura a mani nude, in un'atmosfera di festa e riconciliazione, che sancì la fine di un'era e un nuovo inizio, per la nazione tedesca, l'Europa e il mondo intero.

(Redazione Online/l.f.)

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