Il 20 ottobre 2011 il colonnello Muammar Gheddafi viene ucciso vicino a Sirte, in Libia. Le immagini, terribili, del suo corpo fanno il giro del mondo, e si portano dietro tutti i misteri sulla dinamica dell'uccisione. L'unica cosa sicura è che alcuni caccia francesi e un aereo-drone americano hanno sparato su un convoglio di fuoristrada. L'auto su cui viaggiava il raìs ha tentato la fuga ma è stata intercettata dagli insorti. Inutile il tentativo dei colonnello di nascondersi sottoterra. I miliziani si sono poi accaniti sul suo cadavere. Il primo ministro libico ha smentito che si sia trattato di un'esecuzione: "È stato ucciso da un proiettile durante una sparatoria", queste le sue parole riportate anche da L'Unione Sarda.

Morti anche i figli di Gheddafi, Mutassim e Seif.

Dopo due mesi da primula rossa e 42 anni di regime, a fermare la sua corsa è stato simbolicamente un ragazzino di 20 anni, diventato subito eroe: sarebbe stato lui a scovare Muammar Gheddafi nascosto in una condotta di cemento. Sempre lui avrebbe strappato di mano al colonnello la pistola d'oro che aveva con sé. Lo ha raccontato lui stesso alla Bbc pochi minuti dopo la cattura del raìs. Il suo corpo è stato poi portato a Misurata e mostrato alle tv, prima di essere rinchiuso in una moschea. Verrà sepolto in una località segreta. A sette mesi dall'inizio della guerra e due dalla liberazione di Tripoli, il Cnt annuncia "la liberazione della Libia".

(Redazione Online/s.a.)

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