Il 17 luglio 1974 viene catturato Antonio Ballore, considerato uno dei capi dell'Anonima Sequestri.

Il bandito viene sorpreso nella casa di famiglia, a Mamoiada.

Di fronte ai carabinieri tenta di fuggire, ma, vedendosi braccato, si arrende, implorando: "Non sparate!".

La sua latitanza era cominciata quattro mesi prima, dopo la conferma in Cassazione della condanna all'ergastolo per associazione a delinquere, omicidio, tentato omicidio e sequestro di persona.

Una sentenza, quella della Suprema Corte, che aveva ribaltato la clamorosa assoluzione comminata a Ballore e ai suoi complici - Vittorio Piras, Baingio Piras e Giovanni Tronci - nell'agosto del 1970.

(Redazione Online/l.f.)

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