È il 3 luglio 1971 quando a Parigi, Jim Morrison - uno dei più grandi rappresentanti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta - muore.

Nato a Melbourne, in Florida, l'8 dicembre 1943, Morrison è un bambino abituato a cambiare spesso città e amicizie, per stare dietro al lavoro del padre, un ammiraglio della Marina americana.

Da ragazzo è brillante negli studi e si dedica a letture sfrenate, ma ben presto Morrison diventa un giovane cupo, transandato, ribelle e dalla vita sregolata.

Alla carriera militare - tanto sognata dal padre - preferisce gli studi di cinematografia all'Università della California di Los Angeles.

Tagliati i ponti con la famiglia, nel 1964 Morrison conosce Ray Manzarek e un anno dopo, insieme al chitarrista Robby Krieger e al batterista John Densmore, forma il gruppo The Doors. Si scioglieranno nel 1971.

È l'inizio di una carriera strepitosa, costellata di successi ma anche di tanti casi di cronaca che lo vedono protagonista.

La morte di uno dei più grandi cantanti rock della storia è ancora avvolta nel mistero.

I referti medici ufficiali parlano di un arresto cardiaco avvenuto nell’abitazione del cantante, ma non fu mai eseguita alcuna autopsia.

Jim Morrison è sepolto nel celebre "cimitero degli artisti" del Père Lachaise nella capitale francese.

(Redazione Online/s.a.)

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