"Mi dimetto da presidente della Repubblica per servire la Repubblica".

È il 25 aprile 1992 quando Francesco Cossiga annuncia a reti unificate le sue dimissioni da capo dello Stato, davanti a milioni di italiani.

Il giorno successivo L'Unione Sarda gli dedica una prima pagina storica: "L'addio di un uomo 'solo'".

La decisione del sassarese matura nei difficili mesi di Tangentopoli, e a cinque anni dall'inizio del mandato. Un lustro, in cui il "picconatore" - come è chiamato per i suoi toni forti - invita più volte il governo ad attuare quelle riforme non più rinviabili, dopo il crollo del muro di Berlino e l'inevitabile indebolimento della Democrazia Cristiana e del Partito comunista.

Non passerà molto tempo prima che la storia gli dia ragione. La cosiddetta "prima repubblica" è finita.

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