L’inverno è alle porte e la guerra in Ucraina e il taglio del gas dalla Russia pongono anche all'Italia una serie di problemi, dalle riserve del gas ai prezzi fuori mercato del metano: da 20 euro, pre guerra, a oltre 300 megawattora.

In attesa che si prenda una decisione per calmierare i prezzi, proprio per contenere i consumi e risparmiare energia il Governo punta a razionare il gas utilizzando meno i riscaldamenti: posticipando l'accensione dei termosifoni di una settimana e anticipandone lo spegnimento nelle case e negli uffici di altri 7 giorni.

Giorni e orari variano da regione a regione e da comune a comune, a seconda della fascia climatica d'appartenenza. Quanto alla temperatura sui termostati, oggi la legge prevede un massimo di 20 gradi che potrebbero diventare 19. Infine la durata: l'impianto si dovrà tenere acceso un'ora in meno al giorno.

Buona parte dei comuni sardi ricade nella fascia C (termosifoni accesi 10 ore al giorno dal 15 novembre al 31 marzo) e D (12 ore dal primo novembre al 15 aprile). Pochi sono quelli in fascia B (8 ore dal primo dicembre al 31 marzo) e ancora meno in fascia F, i montani (14 ore al giorno dal 15 ottobre al 15 aprile). Quest'anno però lo Stato può cambiare tempi e durata.

“Nonostante l'Italia abbia stoccato molto gas questo serve alle nostre industrie. Ora, il ‘taglio’ nell'uso dei riscaldamenti è un'azione vincolata rivolta proprio a garantire un apporto costante alle imprese nel periodo di inverno più rigido", afferma Alfonso Damiano, docente dell'Università di Cagliari che da oltre 20 anni si occupa di energia e fonti rinnovabili.

(Unioneonline)

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