Quattro presenze in Serie A nella stagione 2007/2008 e una in Coppa Italia col Cagliari. Nel 2009/2010 durante la preparazione del Cagliari era stato schierato in alcune amichevoli nella formazione titolare da Massimiliano Allegri. Non riuscì però a trovare spazio in campionato.

In mezzo una buona stagione in Serie C1 col Foligno. A gennaio 2010 il trasferimento in prestito dal Cagliari all'Alghero e da quel momento inizia il declino di Enrico Cotza. Nato il 3 luglio 1988, il centrocampista originario di Settimo San Pietro, è passato da San Siro ai campi di periferia.

Nella scorsa stagione è rimasto fermo dopo tre stagioni con la ex nobile Monteponi Iglesias. Adesso ha firmato il contratto con l'Atletico Settimo in Prima categoria.

L'esordio in Serie A, il 23 dicembre 2017 sul campo della Fiorentina di Prandelli, Vieri e Mutu. Il tecnico Nedo Sonetti lo fece entrare all'82' al posto di Daniele Conti sul risultato di 5-1 con i viola. Il 30 gennaio 2008 giocò titolare sul campo della Reggina.

Il tecnico era Davide Ballardini che lo sostituì con D'Agostino al 25' della ripresa. Giocò anche la gara di ritorno contro la Reggina subentrato al 18' della ripresa. Calpestò anche l'erba di San Siro contro l'Inter di Roberto Mancini entrando al 79' al posto di Alessandro Matri. In Coppa Italia giocò negli ottavi tutta la partita contro la Sampdoria di Mazzarri il 16 gennaio 2008.

Cotza, quali ricordi del grande calcio?

"Un esperienza indimenticabile che mi porterò sempre con me. Purtroppo troppo breve".

Appunto, nei professionisti ha trascorso troppo poco tempo. Cosa non ha funzionato?

"Mi assumo sicuramente le mie responsabilità. Probabilmente mi sono rilassato e adagiato quando invece avrei dovuto premere sull'acceleratore. Sono stato anche sfortunato. All'inizio del 2010 fui ceduto all'Alghero (ex C2) in prestito. Un'annata disastrosa. L'anno successivo passai in comproprietà alla Villacidrese, sempre in C2. Anche a Villacidro non andò bene".

Ecco che inizia il calvario di Cotza.

"Non mi trovai benissimo con le due società sarde. Soprattutto ad Alghero. Non ricevetti diversi stipendi e le motivazione vennero meno".

Mentre al Cagliari guadagnava tanto?

"Circa 1.700 euro netti mensili".

E al Foligno in Serie C1?

"Qualcosa in più".

L'allenatore che ricorda con piacere?

"Davide Ballardini. Mi ha dato fiducia aiutandomi nella mia crescita".

Dopo i professionisti, la Serie D col Progetto Sant'Elia, successivamente Eccellenza con Muravera e Sanluri e tre stagioni alla Monteponi in Promozione. Il passaggio dalla Serie A alla periferia?

"Tutto un altro mondo. In A si fanno allenamenti completamente diversi. Lavoravo sodo per raggiungere il sogno. Dopo aver raggiunto il traguardo purtroppo si è rotto qualcosa. Anche i procuratori non mi hanno agevolato la carriera".

È rimasto in contatto con qualche giocatore professionista?

"Con Daniele Conti. Ero il suo sostituto nella stagione 2008/2009. Ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio. È il mio idolo. Un grande calciatore e un grande uomo. Il mio punto di riferimento".

Come mai nella scorsa stagione è rimasto fermo?

"Per motivi di lavoro".

Ora ripartirà dall'Atletico Settimo. L'obiettivo?

"Ho accettato la proposta del presidente Manuel Perra. Il calcio è la mia passione. Cercheremo di divertirci giocando a calcio".
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