Donald Trump lascia a piedi nudi i calciatori iraniani impegnati nel Mondiale in Russia.

"Non possiamo fornire le scarpe ai giocatori dell'Iran", recita lo scarno comunicato della Nike.

Effetto delle sanzioni Usa contro Teheran, che non permettono la sponsorizzazione degli atleti iraniani quando giocano per il loro Paese.

Così i calciatori della Nazionale del ct Queiroz, inserita nel gruppo B della rassegna intercontinentale, sono andati a comprare gli scarpini in un negozio di articoli sportivi vicino al luogo del ritiro.

L'esordio iraniano in Russia - contro il Marocco - è previsto per venerdì 15 giugno.

E il ct iraniano è letteralmente infuriato: "Le sanzioni comportano che la Nike non ci possa fornire le scarpe. Si tratta di una decisione ingiusta e dolorosa, per cui dovrebbero scusarsi, perché questa condotta arrogante contro 23 ragazzi è inutile oltre che ridicola".

E la vicenda delle scarpe non è roba da poco, spiega il ct: "I giocatori si abituano al loro equipaggiamento sportivo e non è giusto cambiarlo una settimana prima di partite così importanti. Parliamo di calcio, non dovremmo essere coinvolti in tali questioni".

Aggiungiamoci che le squadre più viziate dispongono di calzature su misura, di vari modelli a seconda delle condizioni del campo. E persino del ricambio da usare dopo l'intervallo.

È la quinta volta che l'Iran partecipa a un Mondiale e - seppure Teheran debba sottostare da tempo al regime di sanzioni - mai si era verificata una cosa del genere.

Dovuta all'inasprimento deciso da Trump in seguito alla sua scelta di ritirarsi dall'accordo sul nucleare iraniano.

(Unioneonline/L)
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