Quando a inizio dicembre dello scorso anno è arrivato, il Lanusei era penultimo in classifica del girone G della Serie D, aveva appena perso il derby col Tortolì, sembrava destinato ad una sicura retrocessione.

Archimede Graziani, toscano di Carrara, tutta grinta e capacità di vedere il gioco, è stato chiaro: "Dobbiamo salvarci, bisogna dare il massimo. Tutto e tutti".

Era stato insomma chiaro con i giocatori a disposizione, con la società, i tifosi. E il vulcanico Archimede Graziani l'obiettivo lo ha centrato domenica scorsa vincendo il derby salvezza con la Nuorese. Oggi è un "divo", quasi un ogliastrino.

È l'uomo che insomma ha salvato il Lanusei portando tanti punti da dicembre a fine campionato (una media di oltre uno e mezzo a partita, quasi da playoff), nuovi entusiasmi, dando carattere e gioco alla sua squadra che solo così poteva salvarsi.

Un suo giocatore, l'ivoriano Kovadio, l'anno prossimo giocherà col Parma. E chissà che non riesca persino a debuttare in prima squadra.

Domenica Graziani è stato sommerso dagli urrà dei suoi giocatori e dai tifosi.

Uno spettacolo straordinario sognato per mesi, purtroppo nel momento in cui un'altra squadra sarda, la Nuorese, battuta per 2-0, viveva il dramma della retrocessione in Eccellenza. Graziani si è dimostrato tecnico privo di fronzoli, ma con le idee chiare, capace di ottenere il massimo dai singoli e dalla squadra.

Altrimenti il Lanusei non avrebbe mai potuto raggiungere la salvezza. Una scelta azzeccata quella fatta a dicembre dalla società in sostituzione di mister Gianluca Hervatin che a Lanusei ha lasciato ugualmente un buon ricordo. La squadra ogliastrina si era salvata ai playout anche due anni fa vincendo un altro derby sardo, quella volta col Castiadas guidato da Bernardo Mereu, attuale tecnico dell'Olbia.

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