Da una parte una Roma chiamata a una rimonta "impossibile", a bissare l'impresa fatta contro il Barca e recuperare i tre gol di svantaggio accumulati nel match di andata. Dall'altra un Liverpool stellare, che all'Anfield Road ha letteralmente asfaltato i giallorossi anche grazie a una strepitosa prestazione dell'ex Salah, e che non ha alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire il passaggio del turno.

In fondo, davanti ad entrambe le squadre, c'è Kiev, teatro della finale di Champions League da disputare sabato 26 maggio, manco a dirlo, contro il Real Madrid di Zinedine Zidane.

In mezzo Roma, una città blindata che teme gli scontri tra gli ultras giallorossi e quelli dei Reds, ancora più probabili dopo la violente colluttazioni che hanno preceduto la gara d'andata, nel corso delle quali un tifoso della squadra inglese è rimasto gravemente ferito ed è ancora in coma. Due giallorossi sono stati arrestati a Liverpool per tentato omicidio.

"Crediamoci", incita così i suoi Eusebio Di Francesco, che poi, rivolgendosi ai giornalisti dice: "Secondo voi andiamo a giocare una partita così importante davanti a 70mila persone in modo arrendevole? Saremo entusiasti e arrembanti, dobbiamo cercare di fare qualcosa di grande mettendo in campo tutto quello che abbiamo".

La Roma deve vincere con tre gol di scarto per passare il turno. E il mister giallorosso farebbe volentieri un "copia e incolla" della partita contro il Barcellona.

Ma contro il Liverpool "sarà ancora più difficile", avvisa Nainggolan. "Loro sono molto forti sul piano fisico, ma dobbiamo crederci, stiamo facendo un percorso bellissimo".

Punta su Edin Dzeko, Di Francesco: "Deve sentirsi responsabilizzato perché è uno dei giocatori più rappresentativi di questa squadra, può essere determinante come lo è stato Salah per loro all'andata". Con il bosniaco dovrebbero scendere in campo in attacco El Shaarawy e Schick.

In gran forma dall'altra parte Jurgen Klopp, che appare convinto di raggiungere la finale: "Ce la meritiamo, siamo qui per lottare per i nostri sogni". Poi l'avviso ai giallorossi: "Contro di noi è difficile giocare. Non siamo il Chelsea o il Barcellona: ogni squadra è diversa, ogni gara pure: non siamo già qualificati ma non ci troviamo in una situazione difficile. Sarà difficile farci tre gol".

"All'andata - aggiunge il vulcanico allenatore dei Reds - è stata una gara pazza, e noi potevamo fare anche più di cinque gol".

Anche un pensiero per Sean Cox, l'uomo che lotta tra la vita e la morte dopo la brutale aggressione degli ultras giallorossi, e i complimenti alla Roma, che si è allenata con una maglia con su scritto "Forza Sean".

(Unioneonline/L)
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