Per 25 minuti il Banco di Sardegna resta incollata ai campioni d'Italia, ma con affanno. Appena prova a prendere l'inerzia col quintetto coi tre piccoli, Venezia utilizza la sua superiorità tattica e fisica per prendere il largo.

Finisce 84-92 e adesso i playoff si allontanano dato che all'orizzonte c'è la doppia trasferta di Avellino e Trento.

Il coach Zare Markovski ha spiegato la scelta: "Volevo più aggressività e rapidità in difesa, ma loro ci hanno spitno dentro, e in attacco i nostri piccoli non sono riusciti a sfruttare la velocità contro i loro lunghi".

Gara equilibratissima per quasi tre quarti. Il tecnico ospite inizia con i due ex: Haynes e l'applauiditissimo Sosa, omaggiato con la maglia del triplete.

Daye è subito caldo e segna 8 punti di fila con due bombe, ma gli risponde un Bamforth ormai recuperato psicologicamente. Stipcevic è efficace in entrata e con gli assist per Jones (13-10 al 5') e dopo anche Planinic si fa sentire sotto per rispondere a Watt: 23-20.

L'alternanza veneziana di uomo e zona 3-2 produce qualche palla recuperata e in contropiede Tonut segna il massimo distacco del primo tempo: 29-33 al 15'.

Rispondono Stipcevic e Bamforth da tre (sale a 13 punti) e all'intervallo il punteggio è in equilibrio: 43-43.

Nella terza frazione Venezia utilizza anche Daye da ala piccola, mentre la Dinamo abbassa il quintetto, ma va in affanno: 60-68 al 29' con contropiede di Tonut.

Nell'ultimo quarto la Dinamo prova a rientrare ed arriva sino al 79-83 al 38' con tripla di Bamforth, ma Haynes e soprattutto Bramos dimostrano perché Venezia è vice capolista.

SASSARI: Spissu 8 Bostic 8 Bamforth 21 Planinic 12 Devecchi, Pierre, Jones 6 Stipcevic 13 Hatcher 9 Polonara 7 Picarelli ne Tavernari. All. Markovski.

VENEZIA: Haynes 18 Peric 8 Sosa, Bramos 6 Tonut 14 Daye 18 De Nicolao 8 Jenkins, Ress ne Biligha 5 Cerella, Watt 15. All. De Raffaele.
© Riproduzione riservata