Un allenatore di origine sarda protagonista di un vero e proprio miracolo sportivo in terra di Francia.

Quello de Les Herbiers, squadra dell'omonima cittadina della Vandea, interamente composta da giocatori non professionisti, riuscita ad arrivare alla finale della Coppa di Francia contro il Paris Saint Germain di Neymar, Cavani e Verratti.

Lui è Stephan Masala, 42 anni il prossimo agosto, madre francese e padre di Anela.

L'Unione Sarda lo ha contattato a pochi giorni dalla supersfida, in programma l'8 maggio prossimo allo Stade de France di Parigi.

Una squadra di dilettanti in finale con il Psg. Un sogno?

"Un sogno, sì. Un risultato davvero eccezionale per una formazione come la nostra, che milita nella serie National (la nostra Serie C, ndr)".

Emozionato?

"Sì, moltissimo. E anche mio padre e tutti i miei parenti".

Avete vinto dieci partite per arrivare ad affrontare il Psg. Fortuna, bravura o entrambe?

"La fortuna conta. Ma ho a disposizione una rosa di giocatori che, anche se non sono professionisti, sono molto talentuosi".

È la sua prima esperienza da allenatore?

"Sì. Sono nato a Nantes e poi mi sono trasferito a Rennes. Ho giocato a calcio nella Serie National e nella stessa sono rimasto ad allenare dopo aver smesso".

Torna spesso in Sardegna?

"Sì, almeno una volta l'anno. Di solito a giugno, appena finisce il campionato. Vado a Porto Torres, dove ho una zia e i cugini. E poi ad Anela, la città di mia nonna, dove ho molti amici".

Le è cara la sua terra d'origine?

"Sì. Adoro la sua cultura meravigliosa, la sua gente ospitale. La porto sempre nel cuore".

Il Cagliari, invece, quest'anno rischia di essere travolto nella lotta per la retrocessione...

"Lo so. E spero che non accada".

Qualche consiglio al collega mister Lopez?

"No, no. Solo un grande in bocca al lupo".

Se la sente di fare un pronostico sulla finalissima contro il Psg?

"Vorrei, ma è meglio di no. Mi spiace che non ci sia più Sirigu, sennò sarebbe stato un derby sardo".

Almeno ha pensato a come fermare Cavani e Neymar?

"Un'idea in effetti ce l'ho".

La vuole svelare?

"No, mi dispiace: è un segreto".

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)
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