Tra due settimane la nazionale U16 femminile di pallamano sbarcherà a Zabljak, in Montenegro, per prendere parte al 13º Campionato Mediterraneo dell'Handball, in programma dal 22 al 29 aprile prossimi e, proprio in vista del Mhc Championship, ventuno azzurrine sono state impegnate a Roma, fino a ieri, in tre intensive giornate di allenamento.

Tra le convocate anche le nuoresi Valentina Davoli, Luisella Podda e Martina Sitzia, protagoniste nel campionato di A2 con la squadra della propria città, l'Hac Nuoro.

A breve arriveranno le convocazioni ufficiali per l'appuntamento internazionale in programma a fine mese e, visto che le tre atlete isolane, grazie alla loro costanza e all'ottimo rendimento, hanno fin qui collezionato una lunga serie di chiamate da parte del tecnico Ljliana Ivaci e del suo staff (Adele De Santis, Elena Barani ed Laura Avram), la possibilità di vederle in azzurro a Zabljak è tutt'altro che remota.

Da Nuoro, il coach Roberto Deiana non nasconde la soddisfazione e l'entusiasmo per i risultati delle proprie giocatrici. "Nel corso di tutta la stagione, e anche nelle tre sfide giocate nell'ultimo concentramento a Cassano Magnago, le ragazze hanno dimostrato di avere le carte in regola per centrare questo obiettivo".

Un risultato che non si raggiunge per caso. "Noi disputiamo l'A2 con una squadra molto giovane e non è affatto semplice, ma lavoriamo tutte le settimane per far sì che riescano a sfruttare le proprie potenzialità e siamo lieti che lo staff della nazionale riconosca e apprezzi i nostri sforzi".

Basta davvero poco per rendersi conto che anche altre nuoresi possono ambire alla maglia azzurra.

"Il coraggio di aver dato spazio alla linea verde è stato premiato. Giocare in A2 , con avversarie esperte e smaliziate, è un'esperienza che fa crescere in fretta e i progressi sono evidenti. Alcune ragazze, come Sara Bellu e Claudia Demurtas, che hanno la stessa età delle convocate, stanno dando il massimo per dimostrare il proprio valore e la speranza è che, prima o poi, riescano a ritagliarsi un posto anche in nazionale. Molte altre atlete, un po' più giovani, ci proveranno nei prossimi anni".

Rispetto ad altre formazioni della penisola, che senza troppe difficoltà riescono a giocare di frequente anche all'infuori dei campionati ufficiali, le squadre sarde devono fare i conti con l'insularità.

"Se la Sardegna fosse ben collegata con l'Italia e il resto d'Europa, io sarei ben felice di portare le mie ragazze a disputare tornei internazionali e a fare nuove esperienze. Le atlete che giocano con la nazionale sono fortunate. Ogni partita giocata offre la possibilità di migliorarsi, quelle con le migliori coetanee delle altre nazioni ancora di più".
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