È la grande sorpresa del girone di ritorno: l'ala italobrasiliana Jonathan Peter Guimarães Tavernari, classe 1987, ha aiutato la Dinamo in campionato e in Champions.

Gli bastano una decina di minuti in campo per incidere (6 punti di media) anche se la sua difesa energica, l'entusiasmo e il sorriso aperto sono altrettanto preziosi.

La sua arma migliore? Il tiro da tre punti: 12/21 in campionato, 10/23 nella coppa europea.

Il totale fa 22/44, vale a dire il 50%. Strepitoso.

Tanto più se si pensa che ha persino migliorato le statistiche della A2, dove al massimo aveva raggiunto il 43% con lo Scafati nella stagione 2012/13.

A dispetto della stazza massiccia (quasi due metri di altezza per poco più di un quintale di peso) l'esecuzione del tiro è rapidissima.

Non a caso il suo connazionale più illustre è Oscar Schimdt, soprannominato "O Rey do triple", il giocatore che con quasi 50mila punti in carriera e il miglior marcatore nel basket di tutti i tempi.

Con le maglie di Caserta e Pavia, l'immenso Oscar ha viaggiato tra il 44 e il 48% nei tiri da tre punti.

Jonathan Tavernari è cresciuto nell'università mormone della Brigham Young, dove ha chiuso con quasi 12 punti e il 38% nelle triple.

Approdato in Italia nel 2011 grazie a Biella (Serie A) dove ha avuto come compagno di squadra il sassarese Massimo Chessa, l'ala brasiliana di passaporto italiano è poi sceso in A2 a Pistoia, quindi ha militato a Scafati, Tortona, Agropoli e nella stagione passata era nella Mens Sana Siena dove ha prodotto 10 punti di media.

Arrivato a Sassari per fare l'undicesimo, dopo un girone d'andata speso praticamente incollato alla panchina a sostenere i compagni, il "Vice Rey do triple" ha iniziato a lasciare il segno.

Il capolavoro contro Torino: 15 punti con 5/7 nelle bombe, ma il suo apporto è stato determinante anche nel successo su Bologna, perché ha siglato il sorpasso dopo l'inseguimento.

Con una tripla, naturalmente.
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