Presidente Tommaso Giulini, si è pentito?

«Di cosa?»

Di essersi imbarcato in questa avventura a Cagliari.

«No, assolutamente no. Sono entusiasta».

E di Pavoletti? Pentito?

«Neanche. Un ragazzo straordinario che sta dando tutto, in campo. E sono sicuro che arriveranno anche i gol».

Deluso da Borriello?

«È stato l'acquisto migliore della nostra gestione».

Mi riferivo al divorzio estivo.

«È stata la migliore uscita della nostra gestione. È andato via quando non serviva più. Meglio di così».

Diego Lopez?

«Io sono contentissimo, a prescindere dalla vittoria di domenica scorsa. Credo che con lui abbiamo finalmente intrapreso quel percorso di miglioramento a 360 gradi che cercavamo da un po'. Sono fiducioso che continueremo a far bene insieme».

Mario Beretta ha scelto le giovanili del Milan.

«Sinceramente, un po' me l'aspettavo. Ci sono delle offerte a cui non puoi dire di no. Torni e casa e lavori nella tua squadra del cuore. Da noi ha fatto un lavoro straordinario. E accanto a lui c'era Oscar Erriu, pronto per diventare il direttore organizzativo di tutto il nostro settore giovanile».

Barella è già un giocatore della Juve?

«No, è un giocatore del Cagliari. Anche per la prossima stagione. E sinceramente non credo che andrà alla Juve. Se mai dovesse cambiare squadra».

Dopo il mercato di gennaio sono rimasti troppi stipendi da pagare.

«Ci dispiace per Giannetti, ci sarebbe piaciuto poterlo valorizzare. So che c'era già un accordo con l'Entella, ma non si è riusciti a chiuderlo in tempo e non per responsabilità nostra».

E Farias?

«C'è stato un interessamento in chiusura da parte del Napoli, poi però abbiamo scoperto che l'interesse non era dei partenopei ma del Sassuolo. E questo rendeva l'operazione molto meno interessante sia per il Cagliari che per il giocatore».

A pagare dazio sarà il ds Giovanni Rossi?

«Rossi sta facendo un lavoro straordinario. Prenda l'arrivo di Romagna: è farina al cento per cento del sacco di Rossi. Ci sono poi tre giocatori che voleva assolutamente prendere, Cetter, Lycogiannis e Caligara. E ci sono i prossimi rinnovi di Cragno e Faragò».

Rossi confermato sino a fine stagione, insomma.

«Ha due anni di contratto. È confermato anche per la stagione successiva».

Che è successo con il mignolo? È fratturato? Ha stretto troppo la mano a qualche arbitro?

«Colpa di un torneo amatoriale di calcio. Succede quando giochi in porta e, in un'uscita bassa, trovi un attaccante poco simpatico… Sì, il dito è fratturato».

Ci racconti qualcosa di Giulini calciatore.

«Ho giocato due anni nei giovanissimi del Milan, e poi durante il periodo dell'Università, in Promozione e in Prima categoria. Ho chiuso la carriera mestamente in Seconda l'anno prima di diventare presidente del Cagliari».

Anche a Crotone voleva entrare in campo. E non proprio in porta…

(Giulini ride) «Qui bisogna capire come la vogliamo raccontare». Si rivolge al direttore generale Mario Passetti. «Sei stato testimone di tutto, forse è meglio se la racconti tu».

Non ci fossero stati il dg e il team manager Roberto Colombo a trattenerla...

«L'espulsione di Pisacane è stata di primo acchito clamorosa. Ed è coincisa con un momento di grandissima rabbia. Certo, con Tagliavento non sono fortunato. Da quando ci sono io, ci ha arbitrato due volte. La prima a San Siro, contro il Milan: fischiò un rigore a Ceppitelli per un fallo due metri fuori area. Presi tre giornate di squalifica. E a Crotone, seconda volta con Tagliavento, una giornata. Lui smetterà di arbitrare a fine anno. Speriamo di evitare il tre su tre».

Var sì o Var no?

«Var sì. È in mano a un grandissimo ex arbitro come Rosetti. Io ho grande stima sia di Rosetti che di Rizzoli. Credo stiano facendo un grande lavoro. La Var è in rodaggio, come lo è anche qualche arbitro, che chiaramente non può essere a livello internazionale, quali erano loro due. Abbiamo assistito semplicemente a incidenti di percorso. Ho fiducia, le cose possono migliorare».

La Federcalcio resta commissariata.

«Abbiamo visto tre candidati e tre programmi diversi, pertanto non si è perso tempo. In particolare, abbiamo trovato molti riscontri positivi nel dossier di Gabriele Gravina. Nessuno ha raccolto i voti necessari e ora, con il nuovo commissario, è indispensabile lavorare per creare un sistema-calcio professionistico sostenibile, premiando e valorizzando le società che lavorano in maniera virtuosa».

Basterà?

«Da lì si può pensare alla riforma dei centri federali, allo sviluppo delle infrastrutture, alla valorizzazione dei nostri giovani e alla riforma della giustizia sportiva».

E la Lega?

«Credo si avvicini la data entro la quale verranno finalmente eletti presidente e amministratore delegato. In ogni caso, il lavoro delle società ha prodotto un nuovo statuto e la valorizzazione dei diritti televisivi più alta di sempre».

Giulini con Massimo Rastelli
Giulini con Massimo Rastelli
Giulini con Massimo Rastelli
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