Non è bastata la buona volontà, la perseveranza, la spinta continua verso la metà campo avversaria che ha costretto la Svezia a rintanarsi nelle proprie retrovie praticamente per 90 minuti.

L'Italia, nonostante le molte, moltissime occasioni, non è riuscita a buttare la palla in rete. Non un particolare da poco: serviva vincere segnando almeno due gol, per rimediare alla brutta figura incassata in Svezia nella gara di andata.

Così non è stato e i fantasmi della vigilia si sono trasformati in incubi reali. Il peggiore degli orizzonti si è palesato davanti al pubblico di San Siro, allontanando per sempre il sogno di andare ai Mondiali del 2018 in Russia.

Non succedeva dal 1958 che gli azzurri non partecipassero alla fase finale dei campionati del mondo. Un disastro.

Eppure l'Italia aveva chiuso il primo tempo sullo 0-0 ma aveva fatto vedere buone cose, in una partita tesissima fin dai primissimi minuti, con un rigore non concesso su Parolo e qualche rischio di troppo.

Poi erano arrivate diverse occasioni da gol: come con Candreva che ha avuto una palla d'oro dentro l'area e ha sparato alto, facendo disperare i tifosi che hanno riempito gli spalti di San Siro.

O quella capitata sul finale del tempo a Ciro Immobile, che davanti al portiere Olsen tira, vedendo però la palla caracollare verso la linea senza entrare in rete.

Il secondo tempo non ha cambiato il copione alla partita, con gli azzurri perennemente in avanti e con un altro contestatissimo rigore non dato su Darmian, costretto a uscire per un calcione rimediato al costato.

Poi diverse occasioni, da un tiro al volo di Florenzi finito fuori di un soffio alla deviazione di testa di Lusting finita sulla parte alta della traversa.

Non sono stati sufficienti nemmeno i cambi di Giampiero Ventura, con l'entrata in campo di Belotti, Bernardeschi ed El Shaarawy.

L'Italia rimane, definitivamente, a casa.

Marco Castrovinci

(Redazione Online)
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