Fosse stato un caso nessuno ci avrebbe badato. Ma circa 140 contravvenzioni per divieto di sosta e steward utilizzati da agenti di pubblica sicurezza davanti ai settori interdetti, domenica non sono passati inosservati. È ormai un cliché: quando il Cagliari gioca in casa, nell'area attorno alla Sardegna Arena ce n'è una nuova sul versante viario e pedonale. E per i tifosi che pagano il biglietto arrivare allo stadio sta diventando un'impresa. In occasione di Cagliari-Verona se n'è avuta la conferma.

CAOS - In tre distinti tavoli tecnici tra Comune, Questura, Polizia municipale e Cagliari Calcio si è deciso come agire in occasione della sfida con i veneti. Di mezzo - è vero - c'era l'ordine e la sicurezza: la partita con l'Hellas (come quelle che seguiranno contro Inter, Juve, Napoli e Fiorentina) è considerata da bollino rosso per i rapporti non idilliaci tra le tifoserie. La Questura ha invitato i tifosi muniti di ticket per la Curva Sud "a recarsi al loro settore evitando di transitare dal settore di afflusso Distinti, via Raimondo Carta Raspi". Inoltre, ha raccomandato "di parcheggiare negli appositi spazi dedicati tenendo conto che l'accesso alle aree sterrate presenti di fronte al settore ospiti sarà inibito e presidiato". Ma come far passare il messaggio a tutti i tifosi, alle prese, nelle gare precedenti, con "regole" diverse?

LA QUESTURA - "Le disposizioni sono servite per regolamentare gli accessi allo stadio in modo migliore e a tutela degli stessi tifosi", spiega dal secondo piano del Palazzo di via Amat Domenico Chierico, Capo di Gabinetto della Questura. "Nei tavoli tecnici abbiamo comunque proposto al Cagliari di attivarsi col Ctm per istituire un servizio navetta tra i parcheggi più distanti e lo stadio. Inoltre, non è più possibile che l'area sosta abusiva davanti al settore ospiti si riempia di auto e che, a ridosso dell'ingresso allo stesso settore, si fermino autobus di tifosi del Cagliari. In caso di contatto tra le frange più estreme delle tifoserie non oso immaginare che cosa accadrebbe".

LE MULTE - È da leggere in questo senso l'interdizione del tratto pedonale di via Carta Raspi lato Distinti. Ma gli steward della società hanno dato indicazioni ai tifosi finché hanno potuto: magari qualche agente in più a supporto, considerata l'eccezionalità della situazione, non avrebbe guastato. Certo, c'era da disciplinare il traffico e la sosta: a fine partita, chi aveva parcheggiato nella zona a ridosso del "pallone" di Italia '90, appena fuori dalla tribuna centrale del vecchio Sant'Elia, ha trovato un verbale sul cruscotto dell'auto.

I VIGILI - "Gli spazi per la sosta non mancano", ricorda Mario Delogu, comandante della Polizia municipale. "Tra l'altro, nel cosiddetto parcheggio cuore e, arrivando dall'asse mediano, a destra e a sinistra ce ne sono 113 per i disabili e altrettanti liberi. Le doppie e triple file a ridosso della Sardegna Arena non sono più ammesse". Niente da eccepire, se non fosse per il clima da caccia alle streghe che si è creato, con il tifoso - spesso in arrivo da località diverse da Cagliari - nel ruolo di vittima degli eventi.

I SUPPORTER - Non a caso Tore Saba, leader del Centro di Coordinamento dei Cagliari Club, constata: "Sono stati ascoltati tutti fuorché i tifosi. Magari", consiglia, "col dialogo si riuscirebbe ad appianare anche il caos".

Lorenzo Piras
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