Benevento o mai più.

La corsa del Cagliari deve ricominciare stasera, concetto elementare ma mai così chiaro, dopo cinque giornate senza un solo punto fatto.

Serve poco interrogarsi sulle cause, su quello che poteva essere e non è stato: il Cagliari sta franando e non è di grande consolazione sapere che Juve, Milan, Napoli e Lazio sono state già affrontate, perché (a Cagliari) hanno vinto anche Sassuolo, Chievo e Genoa. Un disastro.

Ma è una situazione ampiamente recuperabile: ci sono un paio di squadre che hanno fatto peggio, la seconda metà della classifica - dal Sassuolo in giù - non è così sgranata e c'è tutto il tempo per rimettere i numeri a posto.

A Diego Lopez serve tempo per capire a fondo la chimica della squadra, a Roma ha avuto modo di rischiare, magari sbagliare, sicuramente di leggere meglio (in situazione di gioco) la reazione dei suoi alle difficoltà.

All'Olimpico il Cagliari non è apparso come un gruppo allo sbando, a tratti si è vista una carica, un furore agonistico mai esibito quest'anno, ma la facilità con la quale la Lazio ha chiuso la questione deve far riflettere anche chi ha materialmente costruito il Cagliari 2017-18.

Un'immagine su tutte: sul secondo gol di Immobile, una serie di elementari errori difensivi ha permesso ai laziali di andare in rete senza affanno.

IN CAMPO - Lopez ha incassato una valanga di critiche dai tifosi (fra i quali gli haters a prescindere) per alcune scelte nella sua gara d'esordio.

È ovvio che ha tenuto a riposo alcuni giocatori per averli belli freschi stasera alla Sardegna Arena, Pavoletti su tutti: l'ex attaccante del Napoli ha sentito il profumo del gol anche all'Olimpico (una rete chiaramente irregolare) ed è comunque apparso più brillante rispetto alle ultime apparizioni.

Logico pensare che Lopez lo collochi al centro dell'attacco, Sau il partner e la fantasia di Farias a dargli supporto.

Non dovrebbe giocare dal primo minuto Joao Pedro. Contro il Benevento, ultima a zero punti, tra i pali sicuro il rientro di Rafael, quasi certa la conferma della difesa a tre con Ceppitelli che tornerebbe titolare (Romagna gli farà posto).

In mezzo al campo una cerniera a quattro per spingere quanto possibile, magari proteggendo il trio difensivo un po' meglio rispetto alle ultime uscite. Se Barella e Ionita sembrano inamovibili, un'altra chance la ottiene Padoin a sinistra. E spazio a Faragò a destra, uno che con il Genoa ha garantito spinta e palloni verso il centro (suo l'assist per Pavoletti).

E Cigarini? È passato dai 90 minuti col Genoa al non impiego con la Lazio, possibile per questa sera un impiego parziale.

ARRIVA TAVECCHIO - Uno spettatore d'eccezione, stasera, il numero uno del calcio italiano Carlo Tavecchio.

Il presidente della Figc visiterà lo stadio, il museo rossoblù e assisterà alla partita.

Il Cagliari si ripresenta ai suoi tifosi con un obiettivo, fra gli altri, quello di riconquistare la Sardegna Arena: il bilancio nel nuovo stadio è tremendo (un successo, tre sconfitte), è ora di cambiare rotta.

Fino a ieri sera, erano stati "occupati" quasi 12 mila posti, tra abbonamenti e biglietti, un'accoglienza tiepida per una sfida dove l'apporto dei tifosi può risultare fondamentale.

La corsa per un posto può continuare oggi, il "tutto esaurito" darebbe una bella spinta. Benevento, o mai più.

Enrico Pilia
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