Il miglior Sau? Con Diego Lopez in panchina. Stagione 2012/2013, dodici gol e la consacrazione nel calcio che conta dopo il campionato esplosivo in B con la Juve Stabia (21 perle) a chiudere la lunga gavetta nei bassifondi della C.

Quasi un segno del destino al quale si aggrappano entrambi: l'attaccante per rilanciarsi dopo annate umorali (almeno dal punto di vista realizzativo), l'allenatore per raddrizzare il Cagliari e dare una svolta alla carriera.

DI NUOVO INSIEME - L'operazione riscatto passa inevitabilmente per i gol di Sau, uno dei tre rossoblù (gli altri sono Cossu e Dessena) già allenati da Lopez, tra il 2012 e il 2014, l'unico dei tre col quale non ha giocato insieme.

Tra i due c'è sempre stato un buon feeling, anche se l'anno successivo a quello del record personale non è stato altrettanto proficuo per il bomber di Tonara, condizionato dai continui infortuni e chiuso con appena 6 reti.

Nel frattempo, ha trovato un equilibrio fisico ed è cresciuto molto tatticamente sviluppando un grande spirito di sacrificio nella fase di non possesso.

IL RUOLO - Il suo lavoro oscuro e sfiancante è stato vitale per la squadra. Il rovescio della medaglia, però, è il bottino sotto porta, evidentemente magro per un attaccante abituato a respirare per il gol sin da bambino.

La posizione in campo il primo nodo da sciogliere, dunque: più o meno vicino alla porta, più o meno sgravato dai compiti difensivi. A prescindere, sarà un punto (il vero punto?) di riferimento nell'attacco di Lopez. Il partner ideale di Pavoletti, anche se ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche con Farias.

Guarda caso, la coppia offensiva del Cagliari anti-Milan di San Siro alla seconda giornata (probabilmente la gara più bella disputata dai rossoblù con Rastelli, al di là del risultato finale) era Sau-Farias più Joao Pedro.

IL PRECEDENTE - Contro il Genoa è entrato nel finale, risparmiato per un problema all'adduttore che si trascinava dalla gara di Napoli e definitivamente risolto in questa settimana che porta alla sfida con la Lazio, alla quale ha già segnato due gol, uno proprio in quell'anno targato Lopez-Pulga, l'altro nella stagione 2014-2015.

FAME DI GOL - Attaccante a trecentosessanta gradi, l'unico, tra l'altro, sino a domenica scorsa ad aver segnato e ad averlo fatto alla Sardegna Arena. Il fatto che anche Pavoletti si sia sbloccato può essere anche per lui un vantaggio.

I due possono alternarsi nelle mansioni sporche e cercare con più continuità e lucidità il pallone e la via della rete. In questi giorni il barbaricino è carico come una molla, scalpita e non vede l'ora che inizi la partita con la Lazio. La prima volta con Lopez in panchina è stato per lui un successo, vediamo stavolta che succede.

Fabiano Gaggini

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