A poche ore dalla pubblicazione dei 24 convocati in Nazionale dall'ex tecnico sassarese Meo Sacchetti, nuovo ct azzurro, Gigi Datome dice no.

"Non parteciperò alle gare di qualificazione per il mondiale 2019", ha annunciato nella tarda serata di ieri il giocatore olbiese e capitano della Nazionale di basket, spiegando la sua decisione con un lungo post sul proprio profilo Facebook.

"Qualcuno di voi ricorderà che con ogni probabilità mi prenderò la prossima estate libera per poter lavorare sul mio corpo, sperando di trovarne beneficio in futuro. Le partite dell'inverno invece, non le giocherò perché reputo che le finestre durante l'anno siano una pessima idea. La Fiba - la Federazione del basket internazionale - ha voluto inserire (senza alcun accordo con i club, ovvero con chi investe) delle partite di qualificazione ai Mondiali 2019 durante la stagione invernale. Io ho un impegno col Fenerbahçe (che, badate bene, non mi impedisce di venire in Nazionale) e dovrei saltare delle partite di Eurolega, potenzialmente decisive per la classifica finale e che possono quindi compromettere la stagione della mia squadra. Non solo io, ma nel nostro caso il Fener dovrebbe giocare senza me, Melli, Sloukas, Kalinic, Guduric, Mahmutoglu, Dixon, Guler, Hersek e Vesely".

Dunque, stop alle speranze di vederlo indossare la maglia azzurra, speranze che lo stesso Sacchetti aveva alimentato dopo la decisione di Datome resa pubblica già all'indomani della delusione degli ultimi Europei. Il ct della Nazionale aveva infatti detto: "Sono parole scaturite a caldo, magari riflettendoci a freddo cambierà qualcosa".

Non è cambiato.

Anzi, Datome spiega con altri particolari le sue convinzioni: "La Fiba (che dalle qualificazioni guadagna dei soldi) organizza le finestre dove i giocatori (che non vengono pagati se non con una diaria dalle proprie federazioni) dovrebbero rinunciare a delle partite con la propria squadra (che li stipendia), continua il post su Facebook.

"Con tutte le trasferte necessarie (da un minimo di 3 a un massimo di 7) sarebbe stato impossibile garantire il massimo della performance da squadre e giocatori. Per non parlare degli infortuni. Una squadra Nazionale avrebbe due allenamenti per preparare due partite di qualificazione per un Mondiale. Due allenamenti per una kermesse che deve rappresentare un movimento. Ma che roba è?".

(Redazione Online/m.c.)

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