Le sconfitte aiutano a crescere. Soprattutto se dopo arriva una vittoria. È un po' questo il messaggio di Bernardo Mereu alla vigilia del match col Pontedera, di scena domani al "Nespoli" (16.30) per la quinta giornata del campionato di Serie C.

"Avrei voluto mantenere l'imbattibilità per sempre", premette il tecnico dell'Olbia con riferimento allo 0-3 subito in casa della Carrarese all'ultimo turno, "ma realisticamente sappiamo che, per quanto si scenda in campo sempre per vincere, le sconfitte fanno parte del gioco: alleno un gruppo di ragazzi forti, che attraverso il lavoro possono conquistare quella consapevolezza che, poi, si traduce in esperienza quando c'è da gestire un momento no".

Insomma: contro la formazione toscana, che torna al "Nespoli" a una settimana dall'incontro con l'Arzachena, perso 1-2, nessun fantasma farà capolino dalla stagione scorsa, quando a un certo punto, prima dell'era Mereu, i bianchi avevano iniziato a subire troppo e a segnare col contagocce. Argomenti venuti fuori a Carrara.

"Nel calcio si subisce in undici e in undici si segna. In porta abbiamo Simone Aresti, il numero uno della categoria, mentre in avanti Roberto Ogunseye si danna l'anima per la squadra, anche in fase difensiva: gli serve solo il gol per sbloccarsi e prendere confidenza con gli ultimi 10 metri".

Magari incontrare il Pontedera, che nell'ultimo confronto del "Nespoli" il mantovano piegò con la rete vittoria del 3-2, aiuterà. "Massimo rispetto per l'avversario. Verrà a chiudersi? In settimana abbiamo studiato tutte le soluzioni possibili per superare gli ostacoli che ci porrà di fronte: mi aspetto 95' di grande intensità".
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