È stato tra i pochi nel Cagliari a legare con lui fuori dal campo. Compagni di stanza in ritiro, spesso insieme la sera a cena, complici sui social, sino a diventare amici e trascorrere persino qualche giorno in vacanza insieme a Ibiza.

STRANI INCROCI DEL DESTINO - Magari a unirli, inizialmente, sono state le stesse origini, napoletane. Anche perché il calcio, sino a quel momento, lo avevano vissuto da due poli diametralmente opposti. Difensore, Fabio Pisacane si affacciava per la prima volta sul grande palcoscenico, sotto traccia, umile, ancora non sapeva se ne sarebbe stato all'altezza. Attaccante, Marco Borriello si era già tolto, invece, più di una soddisfazione in carriera (tra Milan, Roma e Juventus, anche in Champions e in Nazionale), con le ultime cartucce da sparare dopo Carpi e Atalanta, continuava, però, a vivere di luce riflessa, da prima donna, puntava all'azzurro. Strani incroci del destino. Come quello che li metterà uno contro l'altro, domani pomeriggio a Ferrara nell'accattivante sfida nella sfida, in Spal-Cagliari. Che duello!

IN GRANDE SPOLVERO - Caro amico ti batto. Se necessario, ti asfalto pure. Il fuoco rossoblù di Pisacane non si è mai spento ed è più acceso che mai. Subito protagonista all'Allianz Stadium e a San Siro, strepitoso, a tratti devastante, contro il Crotone alla Sardegna Arena. Il paragone è forte, magari irriverente, ma quando sbrigava con disinvoltura le situazioni più rognose per poi uscire dall'area con la palla al piede, ricordava davvero il difensore Fabio più famoso di Napoli, Cannavaro, tra l'altro, due centimetri più basso di lui. Per il centrale del Cagliari questo è senza dubbio il momento più importante della carriera. L'età avanza? E chissenefrega. A gennaio spegnerà 32 candeline, ma la carta d'identità sembra davvero essere un dettaglio. Pisacane tiene il tempo dal primo all'ultimo minuto e si prende ogni weekend la sua eterna rivincita dopo un'infanzia complicata, una malattia che sembrava incurabile e una gavetta (evidentemente) eccessiva.

L'ADDIO SENZA PREAVVISO - La partita con la Spal di Borriello arriva giusto a pennello. È molto sentita nello spogliatoio rossoblù dove il bomber non ha lasciato un buon ricordo, e non solo per l'addio improvviso. Che, invece, spiazzò Pisacane, col quale aveva condiviso la stanza sia a Peio che ad Aritzo, ma soprattutto a Torino in occasione della gara di Coppa Italia contro il Palermo, a pochi giorni dalla frattura. "Sinceramente sono rimasto sorpreso anch'io, Marco non mi aveva detto che voleva andar via", le parole del centrale campano subito dopo la gara con la Juventus. Per poi precisare: "Ora mi interessa solo chi è rimasto al Cagliari".

UNA QUESTIONE D'ONORE - Chissà se i rapporti tra i due si sono raffreddati. A prescindere, domani a Ferrara sarà battaglia. I rossoblù scalpitano, e tra i più carichi c'è soprattutto lui, già sul pezzo e affamato. Per dimostrare di essere un giocatore di Serie A è dovuto passare per Ravenna, Cremona, Lanciano, Lumezzane, Ancona, Terni e Avellino. Meglio tardi che mai. Anche se la partita è appena iniziata per Fabio Pisacane che vuole recuperare il tempo perso in Serie C e tra i cadetti. Ogni duello vinto nel calcio che conta è uno schiaffo al passato. Quello con Borriello una questione d'onore.

Fabiano Gaggini

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